domenica 31 gennaio 2010

Remota ruga...

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Rifugio arrendevole
è il fievole ricordo
che riaffiora,
tracciando un solco
sulla sofferta ombra...

Una remota ruga
tremola
con seducenti orme,
intinte
di effimeri bagliori...

Fra le stelle



Fra le stelle
incontaminati labirinti
di passione
tessono tele
di amara comprensione.

Fra meteore
di agghiacciante bellezza
suonano
orchestre
infinite melodie
infiniti riverberi
di note
struggenti.

Fra inutili percorsi
di quotidiana
follia
trovano spazio
le assordanti
incoeerenze
della vita.

Carlo Molino



sabato 30 gennaio 2010

Amo la vita

Fiore tra i fiori....e ripenso ai tempi passati
agli amori lasciati
alle illusioni
ed ai miei sogni
quando tutta la vita avevo davanti
e di problemi non me ne facevo tanti
...ora mi accorgo che il tempo è passato in fretta
che quella ragazzina colla frangetta
ora è una donna matura,
ma sempre con la testa dura
ostinata ad andare avanti
nonostante i pensieri siano tanti.
Il sorriso birichino
come quello di un bambino
a me resta sul volto
e di amore ne ho ancora molto
da donare e da ricevere:
quanto è bello vivere!

venerdì 29 gennaio 2010

... ti dirò di me .




… ti dirò di me della mia anima sincera
ad un amore che mi vuole e non mi trova ,
ti parlerò con parole nuove a gesti e sorrisi
a pelle già sento il tuo profumo …

… e ti dirò di quel giorno che t’incontrai tra le righe di poesia
forse è solo simbiosi che si perde nella via?
il tuo abbraccio mi fa vivere e sognare
se fossi vera ti solleverei in cima al sole …

… oh se fosse vero davvero lo farei !
l’innamorato folle che vola verso il mare ,
un re senza corona e senza storia
per una vera donna io la vorrei amare …

… e lascerò petali di rose dove tu cammini
e sarò fantasma che ti veglia quando dormi,
verrò a coprirti di fogliame fresco
e scalderò il tuo corpo unendomi al tuo nudo …

… ed io affogo solitudini le inutili fantasie !
le ambite favole l’incertezze d’una vita,
tutto di te mi inebria sei l’aurora che abbaglia
sento la tua voce mi fai godere e mi trastulli …

…. mi dirai di te delle tue calde cosce
che fumano voglia e a avvampano desideri ,
della affascinante femmina la quale sei
sai d’esserlo e mi fai morire …

… e dalle languide pose che ai glutei regali
mordi le bramose labbra e il viso mio beffardi ,
e dal pungente spillo il sangue non ha fori
penetri nell’anima mia e mi sciogli come burro …

… ti parlerò e saprai ogni cosa
ti dirò che il mio tempo è per te maturo ,
è di desiderio la bellezza uccide
nel mio corpo troverai la mia fame …

Poetanarratore.



... ti dirò di me .



… ti dirò di me della mia anima sincera
ad un amore che mi vuole e non mi trova ,
ti parlerò con parole nuove a gesti e sorrisi
a pelle già sento il tuo profumo …

… e ti dirò di quel giorno che t’incontrai tra le righe di poesia
forse è solo simbiosi che si perde nella via?
il tuo abbraccio mi fa vivere e sognare
se fossi vera ti solleverei in cima al sole …

… oh se fosse vero davvero lo farei !
l’innamorato folle che vola verso il mare ,
un re senza corona e senza storia
per una vera donna io la vorrei amare …

… e lascerò petali di rose dove tu cammini
e sarò fantasma che ti veglia quando dormi,
verrò a coprirti di fogliame fresco
e scalderò il tuo corpo unendomi al tuo nudo …

… ed io affogo solitudini le inutili fantasie !
le ambite favole l’incertezze d’una vita,
tutto di te mi inebria sei l’aurora che abbaglia
sento la tua voce mi fai godere e mi trastulli …

…. mi dirai di te delle tue calde cosce
che fumano voglia e a avvampano desideri ,
della affascinante femmina la quale sei
sai d’esserlo e mi fai morire …

… e dalle languide pose che ai glutei regali
mordi le bramose labbra e il viso mio beffardi ,
e dal pungente spillo il sangue non ha fori
penetri nell’anima mia e mi sciogli come burro …

… ti parlerò e saprai ogni cosa
ti dirò che il mio tempo è per te maturo ,
è di desiderio la bellezza uccide
nel mio corpo troverai la mia fame …

Poetanarratore.

giovedì 28 gennaio 2010

mercoledì 27 gennaio 2010

A Giovanni Paolo II

Cracovia nel tuo cuore,ma
lo Spirito Santo
ti portò a Roma.
Non abbiate paura
così ci hai consolato.
Un giorno verrà il giudizio di Dio
hai gridato ad Agrigento,
per scuotere le coscienze mafiose e conniventi.
Ti hanno sparato,
ma una Mano Materna ti ha salvato
e per te tutto il mondo ha pianto e pregato.
Aggrappato alla Croce,
con fatica e dolore, hai camminato.
Tutto il mondo hai attraversato
parlando di pace e perdono
di speranza e fede
Grande ,Magno indimenticato Giovanni PaoloII
 
Adriana 26 gennaio 2010

lunedì 25 gennaio 2010

Neve...

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Candido manto,
ricopri di tenerezza lanimo e
ammanti demozioni
il mondo...

Avvolgi, soffice,
il logoro tempo,
esternando, incalzante,
un madreperlato tetto...

Attimi nascosti
e inesplorati
emergono,
affacciandosi
allalba della vita...

Inutile frammento
spinto al di là del provvisorio
e giace come se nulla
avesse intinto la sua meta...

... bastava che fosse amore .





… bastava che fosse amore una ragione per amare
nelle nude tue parole il senso d’esser viva ,
le vestivi con fiocchi di lana di primavera
di un alone misterioso e di tante perle nere …

… bastava che mi dicessi t’amo!
senza metterti su di un trono a dettare filosofia :
la disciplina che si pone le domande e tante son le storie
si chiacchiera vaniloqui e si perde poi il filo …

… improbabili i rancori in forme oblique sfuma
di un rapporto umano dove nasce una chimera ,
un’intesa di simbiotica presenza
è l’espressione di un sentimento e ci si pone una domanda ? …

… bastava che fossi tu a dirmi vieni amore mio
io sarei corso a piedi scalzi sulla neve ,
lì t’avrei spogliata tutta nuda e stropicciata di piacere
e quello che tu vuoi ,lo sai ! fai la finta tonta e te ne vai …

… bastava che fosse amore ,quello vero !
quello che fa vibrare l’anima e tremare il sangue nelle vene,
ma tu ti sei persa nello stagno a dormire sogni vagabondi
a credere a un bello , a un fringuello che non ti ha fischiata …

… la sordità a volte fa cilecca è sorella della testardaggine
intriga e sbriga e il pesce poi si asciuga ,
emana il puzzo nauseante dopo qualche giorno che non soddisfa
sceglierne un’altro è il modo giusto e il mondo è pieno di piccioni …

… bastava tutto! anche un solo fiore ,un bacio una carezza
una bella mia poesia ,una chitarra per cantarti una canzone
un cielo azzurro con te lungo il mare ,
a passeggiare liberi nel sole e non pensare che si può anche soffrire …

… forse bastava che mi chinassi al tuo volere
a guinzaglio come un cane e fumare la sigaretta fuori nel giardino,
portarti a letto la colazione e inchinarmi come un maggiordomo
bastavano solo poche cose ,una di queste :
con te a letto a far l’amore …

Poetanarratore.



sabato 23 gennaio 2010

Vita Sole

Vivere                   

Insieme

Tanti

Amori

              

 

*********

Spande

Ovunque

Luminosa

Energia

       

venerdì 22 gennaio 2010

Primavera nuda...

Da un verso di Alda Merini:
"O primavera nuda
     coperta di soli fior..."

Tra le mani stringerne
uno
che profumi dantico
e in un gioco
di colori e luci
riassaporar
di tenerezza e aroma
unesistenza persa...
Intorno un volo
di libellule e farfalle
in un inerme girotondo...

Fra le pieghe dellanima



Così come una manciata di sabbia,
scivolando via,
lascia sempre qualche granello
fra le pieghe della mano...
allo stesso modo,
ogni cosa che scivola fuori dalla nostra vita
lascia qualche granello di sé,
fra le pieghe dellanima.

(Barbara Brussa)

giovedì 21 gennaio 2010

Freddo

melograno ghiacciatoIl ghiaccio ha reso il mio melograno una scultura di cristallo.....
a volte mi sento fragile come uno di questi rami
a volte mi sento fredda come uno di questi ghiaccioli
ma basta un raggio di sole per sciogliere poi tutto questo gelo
ma basta un raggio di sole per riscaldarmi di nuovo il cuore....

martedì 19 gennaio 2010

imageUna rosa che profuma i vostri sogni

La Croce di Haiti

lacrocedihaiti

Intorno solo macerie. Come unica Speranza è rimasta la Croce di Gesù: il Dolore Innocente che abbraccia tutti i dolori del mondo

lunedì 18 gennaio 2010

Lodore dellintimità .




L’odore dell’intimità .

… odori impalpabili si mescolano nell’aria
suscitano rumori in iconiche narici ,
spezie d’ogni fragranza evaporano dal sole
dalla terra al mare la natura la carne si matura …

… sono odori d’intimità che il desiderio accresce
stuzzica l’orgasmo del primordiale essere ,
odori e sapori si mescolano tra le piante d’una vigna
in frutti di stagione e tra i prati il muschio si fa verde …

… è la salsedine epidermica che si appiccica alla pelle
-Tu amata mi seduci -
e da un bacio nasce un figlio
e la sorgente riverbera i tuoi suoni …

… sei il seme che si diffonde e l’universo ti circonda
di sangue nasci e ti fa eterna,
odori che penetrano nell’anima ovunque tu mi sfiori
mi fai morire ,risuscitare per la bellezza ,una madonna ! …

… e come l’acqua si depura al fiume
il corpo filtra l’umana creatura ,
sono sentori vivi che fanno male odore
è l’impuro sangue del ovulatorio ciclo …

… odori d’intimità divampano eccitazioni
e sotto le lenzuola con te a far l’amore,
è l’urlo degli ormoni che chiama desiderio
- Eccitano il clitorideo -
chiama l’amplesso il bello del divino …

… e con te femmina è sempre sinfonia nei cieli,
- ovunque paradiso!
e sui glutei il piacere prude
feromoni deliziano l‘olfatto …

… amare volare sentire !fra gli umani sfama
sei tu donna la ragione dei profumi
una orchidea rara che sboccia quando è sera …

Poetanarratore.



domenica 17 gennaio 2010

ALBA


Alba
Il mio cuore oppresso
con lalba avverte
il dolore del suo amore
e il sogno delle lontananze.
La luce dellaurora porta
rimpianti a non finire
e tristezza senza occhi
del midollo dellanima.
Il sepolcro della notte
distende il nero velo
per nascondere col giorno
limmensa sommità stellata.
Che farò in questi campi
cogliendo nidi e rami,
circondato dallaurora
e con unanima carica di notte!
Che farò se con le chiare luci
i tuoi occhi sono morti
e la mia carne non sentirà
il calore dei tuoi sguardi!
Perchè per sempre ti ho perduta
in quella chiara sera?
Oggi il mio petto è arido
come una stella spenta

Federico Garsia Lorca
buonanotte1ep8

Calendario .... dedicato ai gatti



 

sabato 16 gennaio 2010

Vedessi comè grande il pensiero del mare.

                                                                                                                    
 


Foto dal Web


Vedessi comè grande il pensiero del mare
dove il mio dolce amore oggi è andato a pescare

Vedessi comè grande la vela del pensiero
eppure sono sola come un vecchio mistero

Vedessi che coralli ci sono in fondo al mare
e lui non mi ha pescato perchè doveva andare

Vedessi come piango un pianto universale
un amore così bello non doveva far male.

(Alda Merini )




venerdì 15 gennaio 2010

Assopirei i miei sensi......

Da un verso di Alda Merini:
"Ah se almeno potessi,
suscitare lamore..."

 Assopirei i miei sensi e
mi annoderei in un abbandono e,
con acerbo accento,
senza poter chiedere nulla all’assenza,
in un anelito amputato di avversi applausi,
mi inchinerei sul palco della vita…

Assopirei i miei sensi 
in un dolore acuto e acuminato
e
tingerei di giallo i miei respiri,
confondendoli con granuli
di affusolate angosce…

Empty Days

Nient’altro, fuori.

Le passioni non favoriscono gli scambi di parole.
Muovendo con grandezza d’avventura, o chissà quale narrazione, sono
come rondini, se stringi troppo soffocano, se stringi poco fuggono.
Confondono, ed è il silenzio quieto, intimo che sta nei pensieri.
Che illude tra i palmi induriti di memorie.
E non ha suoni.
Ed è perfetto.

D’accordo, esistono sentimenti inadatti ai nostri anni.
Li devi raggiungere apposta.
Anni d’angoli dal desiderio di capirli, e gravità delle conseguenze.
Quando l’aria fredda piglia tutta la distanza, per sete di cuore.
E raggiunti, ti senti protetto da questa folla di minimi segnali.
Ti spogliano e ti tengono nudo senza baci.

Dura poco, il rimasto d’una promessa.
Ma via, va bene così.

Poi... basta un flebile no con la testa, per distrazione riprendi a vivere.
Il senso del cercare.
Magari a piantar nuovo affetto che duri lo stesso.
Un bisogno di prati irrigati, bambini ed erba verde da far schifo.

Nellattesa la sete di cuore si dia nuovamente da fare.
In direzioni opposte, nei rovi, i giunchi e gli spini. Rondini.
Arraffando un po’, ancora. Di tempo presente.
E al perdere poi anche quello.


ricevuto dal nostro amico alter ego JoshuaWeinberg

lunedì 11 gennaio 2010

GHIACCIO

ghiaccio
Gelando
Ha
Incapsulato
Avvolgendo
Ciò
Che
Incontrava
Ovunque

Altra Dimensione

 

Foto tratta dal Web.
 

Attutito mi arriva
il rintocco dellorologio a pendolo.
Sono le due e sono sveglia.
Con le braccia incrociate sul petto
guardo il filo di luce
che filtra attraverso la persiana
e penso che, per magia,
mi piacerebbe spegnerlo
per circondarmi di buio.
Nelloscurità più totale
i miei pensieri prendono corpo,
la mia anima trasvola,
 i miei sogni diventano reali.
Sento profumi
che altrimenti non avverto.
Odo musica
che altrimenti non mi arriva.
Non esistono distanze
perchè intorno a me cè il vuoto,
sembra che siano le nuvole
a sorreggermi.
Tendo le mani
ed incontro altre mani,
forti, protettive.
Mi afferrano, mi sollevano
e mi portano sempre più in alto.
Non è un sogno,
sto vivendo in unaltra dìimensione
che mi appaga,
che mi rende felice.
A stento torno sulla terra, 
con fatica,
con rimpianto!

Marilicia  il 18/10/2009

domenica 10 gennaio 2010

Alla musa...

A te mispiro, musa,
quando gli avanzi
del dì appena andato,
cedono i barbagli
dalle calde sfumature...

Allora tutto
mappar sereno,
quietato
da un senso
di dolce attesa
e, il grigio andar,
un lontano turbamento...

Quando lora delloblio
mi giunge al cuore,
rimirando i miei ricordi,
solo allora mi rigiro
e, rarefatta,
la serenità massale...

... i figli della notte .




… si diceva un tempo che la notte è fatta per amare
ad oggi è difficile perfino far sognare,
ci sono figli della notte che ovunque passeggiano per strada
si bevono l’anima e sniffano perduti
a volte si incontrano fuori a d’un bar tutti impauriti …

… creano paure ad una madre sola
che dietro la finestra t’ha lasciato il cuore,
figli dei figli dei fiori ora genitori
e i padri a loro raccontano il bello dell’amore,
sono creature strane che cercano la notte
e le tenebre li copre con mantelli asciutti e maschere sui volti
alla luce dell’alba si lavano la faccia ….

… sono i figli della notte ,i nostri figli !
e nelle mani e tra le tasche non ci sono spicci,
è come un pozzo di san patrizio che non si colma mai
i denari si sciupano e come l’acqua vanno in fondo al mare
in portafogli sporchi vanno poi a finire …

… figli che restano offesi e donne violentate
da primitivi esseri che da lontano son venuti,
il mercato della carne fa i suoi loschi sfoghi
lo schifo abbonda tra le povere puttane
la merce avariata di una inutile scopata …

… e come licantropi brancolano nel buio
la notte degli amati si fonde in passioni ,
e c’è qualcuno che si vuole innamorare
e la sua anima balla tutta sala
salta e si perde in mezzo ad una sala e affoga malinconie …

… figli della notte che non hanno colpe
il vizio e la lussuria li han corrotti ,
gli scaltri un consumismo han prodotto
e chi non centra resta coinvolto
a volte per una dose si muore davanti ad uno specchio …

… figli che a notte fonda che come me scrivono poesia
forse è una inutile mania?ma dai mi diverto!
La prendo per buona e vado a letto … dove?
vado e aspetto mio figlio che torna dal giretto
brindo e sospiro anche stasera in allegria …

Poetanarratore.

venerdì 8 gennaio 2010

A mio padre

....e intanto la vecchiaia avanza
e ti accorgi che il tempo non è abbastanza
per poter vivere ancora bene
senza tutte queste pene
che il futuro
sarà sempre più duro....
forza andiamo avanti
anche se gli anni sono tanti
tu lo sai che non sei solo
io da te sempre volo
anche se non sempre presente
tu sei nella mia mente
io non ti abbandonerò
e ovunque andrai io ci sarò...
papà !

Photobucket
(foto scattata in occasione del suo 81 compleanno)
 

Ti sento



Foto tratta dal Web.
 



Svuoto la mente dai pensieri
e riesco a colmare le distanze.

Ti sento ,
la tua pelle sulla mia,
le tue mani che mi cercano
in un delirio di passione.
Mabbandono alla tua stretta,
alla magia delle carezze,
mentre il cuore annega
in un mare di dolcezze.
Stiamo avvinti ad ascoltare
una musica divina,
che in un vortice ci trascina.
Sono arpe, sono violini
in un concerto per noi due,
che sembra arrivi da lontano
da uno spazio..dallinfinito.
Saranno angeli, cherubini
che si scambiano sorrisi,
che proteggono questo amore
dalle insidie del dolore.
Siamo finalmente uniti,
nulla più ci divide,
lo capisco dal tuo sguardo
che è incatenato al mio.
Accarezzo il tuo petto,
i tuoi morbidi capelli,
poi ti stringo ancor più forte
mentre bevo il tuo respiro.
Chiudo gli occhi, non ho pensieri,
sono avvolta da mille luci,
da farfalle colorate
che svolazzano dintorno.
Riapro gli occhi. è quasi giorno,
il cielo è azzurro, spunta il sole,
apro i vetri della finestra
e offro il viso al suo tepore.

   (Marilicia)  


mercoledì 6 gennaio 2010

lunedì 4 gennaio 2010

Tuffarmi vorrei
nella triste stagione
della vita
e nuotar tra genuine onde...

Tendere vorrei
le mani
e librarmi in volo
tra quellimmenso blu
e tremante cader
tra fiocchi dattimi...

Chiuder vorrei
gli occhi
e riudir gli echi
della mia infanzia
e rivedermi bere
alla sorgente della vita
con le mani aperte...

Artù

Per te, Fiore, e gli amici di Alter Ego...



...il musetto del mio adorato Artù...


domenica 3 gennaio 2010

... e arrivasti tu .


 .… e arrivasti tu .

… e arrivasti tu ed io non ti vidi
fiore che ho perso nel giardino delle rose,
dove i solchi dell’anima annaffiano e scorrono veloci
e la sola donna aspetta il magico momento
in me è una vita che ti sogno …

… ma dove ! dove sei ?
ho smesso di sognare e non ho più voce per gridare,
mi sono fatto deluso dell’amore
e ho perso la pazienza di aspettare …

… e arrivasti tu ed io c’ero
occhi si chiudevano dietro usci ciechi e in vicoli smarrivo,
e al primo tuo cenno io ti beffeggiavo
non capivo! il tesoro che tu eri ,
ora lacrime di coccodrillo mi lasciano da solo …

… ma tu eri una farfalla e volavi!solo in primavera tra il polline e il mare ,
e la sera ascoltavi i grilli e cantavi la mia poesia io la tua!
il cuore festeggiava dentro una canzone ,
le mani perdevano il senno e ubriache tra la carne la scioglieva …

… … oh com’eri bella ! Anche una stella ti era sua gemella
il sole e la luce il tuo spirito a me conduce,
riverbera la pace ed è l’empatia che a te mi avvicina
sente la tua fragranza anche se non ci sei …

… e arrivasti tu e il mondo poi si cambiò ;
anche le cicale smisero di cantare estraniate dal dolore,
non cantano più sotto la calura mentre la fronte cola
e le lucciole di notte si nascondono dietro rami …

…. ho paura di essere rifiutato e mi nascondo in parole vuote
forse questo grido fa il giro per il mondo?
farà le sue fermate nell’universo e su di un colle troverà quiete
nel paese di latte e miele e di zucchero filato …

… esci fantasma … esci da me e fatti carne ,
sangue da scaldare e vino da inebriare ,
fatti materia e entra nel mio cuore e spumeggia le belle fantasie
le dolci aurore che tu donna solo tu puoi dare …

… arrivasti tu ed io non c’ero ,ero solo sprovveduto ,non capivo !
non ho saputo cogliere il dovuto e mi son reciso,
nella mente del passato tutto ho archiviato
vieni amore poi potrò morire …

Poetanarratore .

sabato 2 gennaio 2010

La luna occhieggia


 
Foto tratta dal Web.


Occhieggia la luna allanno nuovo
è lì che brilla e sembra sorrida,
illumina il percorso allanno che muore
e laccompagna nellultimo cammino.

Tutto ciò che finisce mette tristezza
ed è questa la costante della vita,
forse è la ragione della mia malinconia
lo sfrondare delle cose lungo la via.

Non vorrei mai perdere nessuno
chi mi lascia impoverisce la mia vita,
i miei affetti vorrei averli sempre accanto
il pensiero di perderli mi sgomenta.

La fedeltà mia, ormai desueta, 
non sempre viene apprezzata,
anzi a volte crea pregiudizi
in chi non ne capisce la valenza.

Guardo la luna che occhieggia allanno nuovo
cede il passo ad una nuvoletta  e poi sorride,
io la prego di mandarmi giù un raggio
lei mi vede sola e...non se ne cura!

(scritto da Marilicia il  31/12/2009)

venerdì 1 gennaio 2010

Anno (nuovo)

Arrivi,
abbagliando abbondanti acrobazie,
additando apposta ad alcuni affanni.

Abile adescatore,
affiderai, ancora adolescente,
afrodisiaci auspici
ad avide autrici,
appena avrai allocato
ampi addii...

Amico alquanto apprensivo,
avrai, alfine, armoniosamente
abbellito amari altari,
allorquando assicurerai
ambigue avversità.
ad autonome azioni.

Ode al primo giorno dellanno


"Ode al primo giorno dell’anno"
(di Pablo Neruda, Terzo libro delle odi, 1957)

Lo distinguiamo dagli altri
come se fosse un cavallino
diverso da tutti i cavalli.
Gli adorniamo la fronte
con un nastro,
gli posiamo sul collo sonagli colorati,
e a mezzanotte
lo andiamo a ricevere
come se fosse
un esploratore che scende da una stella.

Come il pane assomiglia
al pane di ieri,
come un anello a tutti gli anelli: i giorni
sbattono le palpebre
chiari, tintinnanti, fuggiaschi,
e si appoggiano nella notte oscura.

Vedo lultimo
giorno
di questo
anno
in una ferrovia, verso le piogge
del distante arcipelago violetto,
e luomo
della macchina,
complicata come un orologio del cielo,
che china gli occhi
allinfinito
modello delle rotaie,
alle brillanti manovelle,
ai veloci vincoli del fuoco.

Oh conduttore di treni
sboccati
verso stazioni
nere della notte.
Questa fine dellanno
senza donna e senza figli,
non è uguale a quello di ieri, a quello di domani?

Dalle vie
e dai sentieri
il primo giorno, la prima aurora
di un anno che comincia,
ha lo stesso ossidato
colore di treno di ferro:
e salutano gli esseri della strada,
le vacche, i villaggi,
nel vapore dellalba,
senza sapere che si tratta
della porta dellanno,
di un giorno scosso da campane,
fiorito con piume e garofani.

La terra non lo sa: accoglierà questo giorno
dorato, grigio, celeste,
lo dispiegherà in colline
lo bagnerà con frecce
di trasparente pioggia
e poi lo avvolgerà
nell’ombra.

Eppure
piccola porta della speranza,
nuovo giorno dell’anno,
sebbene tu sia uguale agli altri
come i pani
a ogni altro pane,
ci prepariamo a viverti in altro modo,
ci prepariamo a mangiare, a fiorire,
a sperare.

Ti metteremo
come una torta
nella nostra vita,
ti infiammeremo
come un candelabro,
ti berremo
come un liquido topazio.

Giorno dellanno nuovo,
giorno elettrico, fresco,
tutte le foglie escono verdi
dal tronco del tuo tempo.

Incoronaci
con acqua,
con gelsomini aperti,
con tutti gli aromi spiegati,
sì,
benché tu sia solo un giorno,
un povero giorno umano,
la tua aureola palpita
su tanti cuori stanchi
e sei,
oh giorno nuovo,
oh nuvola da venire,
pane mai visto,
torre permanente!

e dopo questa bella poesia del grande Neruda che benaugura il nuovo anno che ne dite di un cioccolatino portafortuna offerto da me? Auguri amici !

cioccolatini portafortuna!

Buon Anno!

B alzi
U urlando in
O rbita arrecando
N ovità

A llegro
N ovizio
N ascondi
O scillanti tregue