lunedì 9 novembre 2009

Cuore di fanciulla...

 

Ridente paese
tu mi rapisti
in quel lontano dì,
quando tutto sorrideva
a una fanciulla e
promettesti fiori
in ghirlande intrecciate...
Fosti avaro e
non mantenesti
ciò che promettesti...
Ridenti messi
erigesti
a chi,
erede dun campo minato,
saspettava,
fecondia di speranze e sogni...
Derubata fui
della mia giovinezza
da empi ladri
e tolta mi fu
lillusione dun nostalgico sogno...
Ora mi cullano i pensieri
al tuo richiamo
e un sorriso accenno
al mio triste cuore...

A denti stretti


A denti stretti
attenderò il chiarore dellalba
che fugherà
le ombre della notte..

A denti stretti
affronterò le traversie
che il giorno
mi apporterà..

A denti stretti
proseguirò il cammino
fra la gente
che di me non si curerà..

A denti stretti
continuerò a vivere
per il tempo
che Dio mi destinerà..
  

Scritto da Marilicia senza data.


domenica 8 novembre 2009

...la trilogia degli esseri.

…la trilogia degli esseri.
( le tragedie umane)
 
…e si maschera di poteri magici e di potenza fisica
la trilogia degli esseri umani :
in culti d’ogni credo che manifestano frivole pretese
animano l’osmosi biblica alle coppie sterili ,
a un ritegno che non ritorna ma mortifica e trafigge l’anima
lascia nausee    e mali odori…
 
…è un ibrido felino che si accoppia con l’incesto fobico
profana il feticcio pubico e insozza l’insolenza ambigua,
ed è la sua carne a marcire orgasmi
carne debole che nel corpo suo è labile
purga fugaci attimi dando sfogo ad approcci sterili…
 
….e si trascura l’animismo osferico
e con occhi umidi si lacrima in alchemiche formule,
si differenziano le specie umili e si evolvono in intrecci cosmici
dove la lava vulcanica copre spazi inutili,
e ne costituisce motivo di eccitazione la partener lesbica
che annaspa nelle esecrazioni corporee dagli esseri ludici
in apparenza gioca  e lascia dolori futili …
 
…e si distingue l’aristocratico gotico
va in difesa della  spiritualità ideologica
col sol pensiero fa l’intellettuale,  si dedica al platonico amore ,
lo condivide con quelli che i sentimenti animano
e col l’amorevole vezzo fuoriesce dai canoni logici …
 
…ed è peccaminoso l’essere che ferma il battito di un cuore isterico
l’amore preso con l’inganno fa oltraggio all’essere umile,
egli può solo stare negli inferi m’isterici a spaziare nelle arterie
e tra le vene dei dannati vomita…
 
…e non c’è spazio per una dolce tenerezza ,la tua?
solo i duri e i forti hanno sangue da battaglia,
in loro la belva gli fa dimora :
arriva dalle tenebre e con voce li seduce…
 
…e tutto gira nel silenzio e nessuno vede,nessuno ascolta !
sciami di anime vagano danzando;
ballano a cerchi e sostituiscono l’amore agli innamorati,
mentre la morbosità iniqua sputa nel piatto antropico
e viene così  trafitto il sentimento dagli immondi epatici..
 
…ed è la trilogia degli esseri a distinguersi tra gli umani biblici
il brutto il buono,il cattivo ,ci aggiungo il sognatore !
 i tre sensori dell’umana vita ,i pensatori!
si divide   tra questi il più tribale
il figlio dell’uomo è il migliore…
poetanarratore.

sabato 7 novembre 2009

Addio ad Alda...

Per omaggiare la grande Alda...

Anima affamata
alfin arresa agli affanni...

Afflitta ami,
andando ad amorevoli approdi
appena avvolgi
avanzi audaci...

Attese assai appaganti,
appena appena amiche,
abbracci allievi affettuosi,
addestrandoli ad altri abiti...

Addio, Alda...

Omaggio grafico ad Alda Merini

venerdì 6 novembre 2009

Beffarda è la vita...

Omaggio ad Alda Merini...


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Ispirandomi ad un verso di Alda Merini: “ Amo,  e Tu sai che l’anima  mi è stanca…”


Beffarda è la vita!
Amo e l’anima mi è stanca…
Aspetto che tornino le prime illusioni
ad illuminarne il volto,
volto esangue
con ambigue coperture.
Beffarda la vita mi offre
 seducenti e ineluttabili
forze ammaliatrici
che mi additano sorgenti ineffabili…
Anima stanca,
offrimi  ancora un po’
della tua linfa!
Additami spazi infiniti ed orizzonti ampi…


giovedì 5 novembre 2009

Aforismi del poetanarratore.

 

 

…ogni inizio ha la sua fine,

ogni vita il suo amore….

 

…perché far tacere l’urlo del piacere,

se la carne chiama?

 

…hai mai fatto qualcosa per il tuo cuore?

Fallo adesso ! che ne sei in tempo,

te ne sarà grato…

 

….uccidimi !...

Ma non portarti via la mia anima…

 

…dai a me quel che voglio!

Ti sarà restituito con passione,

con la follia dell’amore…

 

vieni da me ,amore mio!

In me trovi l’amore,

la quiete dei tuoi sensi…

 

….vola basso uno scricciolo saltellino

e pensa sempre  a te ,

alle prime luci del mattino …

 

…lo sfogo frustrazionale viene già manifestato nella poesia!

non serve manifestarlo in altri modi.

 

…molto spesso si coglie una felice liberazione mentale!

si esclama: oh …come è bello fare ciò che si ha voglia.

 

…le conseguenze spesso ognuno se le assorbe !

chi le subisce sono cavoli amari.

 

…a volte non ci accorgiamo degli altri

perché siamo troppo ottusi di noi stessi.

 

…le sperimentazioni alchemiche

sono fatte di molecole chimiche

 

 

 


 

 

 


chi ne fa pratica trova la risposta antropica.




poetanarratore.

lunedì 2 novembre 2009

Grazie Alda Merini


Per dire addio a Alda Merini, posto la poesia
"E il tempo che non ha voce né suono" :


E il tempo che non ha voce né suono
e vorrebbe avere le tue parole ogni momento
per poter dormire lultimo sogno
quello con cui ogni pellegrino
se ne va verso Dio
in cerca di unambascia
migliore che non  quella della vita
siamo tutti apostoli della morte
ma così sereni nel nostro durare
così rassegnati alla vita
che quando lamore ci sfiora
diventiamo acqua
e vediamo belve che si dissetano
alla nostra fonte
e ormai non ce ne importa più niente
perchè la nostra carne
è morta
nel grembo dellamore.

Alda Merini
28 luglio 2003
dal Volume "Nel cerchio di un pensiero"

ADDIO ALDA MERINI





UNA POESIA INEDITA DI ALDA MERINI


REQUIEM


ed ecco per te il mio requiem senza parole

con la bocca piena di erba e di felci azzurre

ecco il mio requiem della corifera che non

è creduta, della Cassandra che è vilipesa

magnifico esempio di segreta impresa

tu solo mi esalti e mi incanti perché

sei colui che non si può prendere ed essendo

fermo sulle rive del Gange in perenne

contemplazione aspettando che passi la pagliuzza

d’oro della conoscenza e dell’era eterna

tu che sei scaltro più della pietra e più

duro del sasso e che pensi perennemente

pensi alle ere pitagoriche e che veneri

Socrate e che infine sei Paolo di Tarso

atterrato dalla fede infinita ebbene io

ti disarcionerò dal tuo cavallo d’amore

filiale desiderante farò di te un martire

dell’ombra perché il segreto della tua

tristezza è l’ordine e il disordine delle

cose create perché io non sono dissimile a

tua madre a Cerere eterna e infine sono

anche la primavera che si mette sugli alberi

insieme alla rugiada e tu ami la rosa della

vergogna che mi trovo appuntata sul petto

e tu le esalti e le scorri con le tue dita

feconde. Potessi così capire il mio desiderio

che si apre il fiore della carne infinitamente bella

e trovarvi dentro il seme insaziabile

dell’amore e dell’ebbrezza potessi sprezzante te

spargere sangue insieme disseminare

la discordia degli abissi perché sei

il murmure pieno e il precipizio delle

albe e perché infine tu conosci il senso

della bellezza. Io aborro pensare ma

aborro anche muovermi nel caos infinito