…poiché io credo che otterrò,
e sarò poeta,
scriverò poemi sull’immortalità e dell’anima mia,
farò dei miei pensieri
materia grigia,
palpabile soltanto a chi non vede ,
una spiritualità che si riflette spesso nello stagno
si nasconde perpetua nell’inganno
e ad ogni immagine ne traggo veglia.
Traggo l’orgoglio ,l’immagine di un dipinto
che a pieni occhi vivo i colori dell’immenso ,
un universo sconosciuto che tanto nega ;
cerca gli amanti
tra i boschi della selva.
Assorbo per me il solo gesto ,
come le forze della natura
con impeto
spazzano via il volgare.
…io sono quel che sono,
so che nel mio regno
il fratello mi da disdegno
e le infinite foglie volano nel vento.
Ed è sempre meraviglia :
La verità!
quale ?
forse la coscienza,
con la sua vitalità
fa tremare la reale conseguenza.
Dall’alba al tramonto
vivo alla giornata,
bevo acqua fresca
mi disseto.
Credo che una pianta in fiore
può dare frutto in primavera
e sazi bocche da sfamare ,
che un glicine rampicante
adorni
l’immenso cielo.
…e ancora:
tutto continua ,
si estende ,si spande
niente si annulla ,
vivere o morire
è diverso
da quello che si pensa ,
o di qualcosa che fa credere immortali.
…diventiamo angeli o demoni
fogli senza inchiostro ,
intarsiati in una corteccia
ove il ragno rosso cerca la sua preda .
Siamo nuvole
che in un mattino
creano tempesta ,
ma poi arriva il sole :
le piante e i fiori
ricominciano la festa ,
si raccolgono le messi
il pane è ancora pronto .
Ho…. Io !
giocoso vagabondo
che credo ancora all’esistenza ,
brindo per me
per voi
con il calice della pazienza.