venerdì 15 gennaio 2010

Assopirei i miei sensi......

Da un verso di Alda Merini:
"Ah se almeno potessi,
suscitare lamore..."

 Assopirei i miei sensi e
mi annoderei in un abbandono e,
con acerbo accento,
senza poter chiedere nulla all’assenza,
in un anelito amputato di avversi applausi,
mi inchinerei sul palco della vita…

Assopirei i miei sensi 
in un dolore acuto e acuminato
e
tingerei di giallo i miei respiri,
confondendoli con granuli
di affusolate angosce…

Empty Days

Nient’altro, fuori.

Le passioni non favoriscono gli scambi di parole.
Muovendo con grandezza d’avventura, o chissà quale narrazione, sono
come rondini, se stringi troppo soffocano, se stringi poco fuggono.
Confondono, ed è il silenzio quieto, intimo che sta nei pensieri.
Che illude tra i palmi induriti di memorie.
E non ha suoni.
Ed è perfetto.

D’accordo, esistono sentimenti inadatti ai nostri anni.
Li devi raggiungere apposta.
Anni d’angoli dal desiderio di capirli, e gravità delle conseguenze.
Quando l’aria fredda piglia tutta la distanza, per sete di cuore.
E raggiunti, ti senti protetto da questa folla di minimi segnali.
Ti spogliano e ti tengono nudo senza baci.

Dura poco, il rimasto d’una promessa.
Ma via, va bene così.

Poi... basta un flebile no con la testa, per distrazione riprendi a vivere.
Il senso del cercare.
Magari a piantar nuovo affetto che duri lo stesso.
Un bisogno di prati irrigati, bambini ed erba verde da far schifo.

Nellattesa la sete di cuore si dia nuovamente da fare.
In direzioni opposte, nei rovi, i giunchi e gli spini. Rondini.
Arraffando un po’, ancora. Di tempo presente.
E al perdere poi anche quello.


ricevuto dal nostro amico alter ego JoshuaWeinberg

lunedì 11 gennaio 2010

GHIACCIO

ghiaccio
Gelando
Ha
Incapsulato
Avvolgendo
Ciò
Che
Incontrava
Ovunque

Altra Dimensione

 

Foto tratta dal Web.
 

Attutito mi arriva
il rintocco dellorologio a pendolo.
Sono le due e sono sveglia.
Con le braccia incrociate sul petto
guardo il filo di luce
che filtra attraverso la persiana
e penso che, per magia,
mi piacerebbe spegnerlo
per circondarmi di buio.
Nelloscurità più totale
i miei pensieri prendono corpo,
la mia anima trasvola,
 i miei sogni diventano reali.
Sento profumi
che altrimenti non avverto.
Odo musica
che altrimenti non mi arriva.
Non esistono distanze
perchè intorno a me cè il vuoto,
sembra che siano le nuvole
a sorreggermi.
Tendo le mani
ed incontro altre mani,
forti, protettive.
Mi afferrano, mi sollevano
e mi portano sempre più in alto.
Non è un sogno,
sto vivendo in unaltra dìimensione
che mi appaga,
che mi rende felice.
A stento torno sulla terra, 
con fatica,
con rimpianto!

Marilicia  il 18/10/2009

domenica 10 gennaio 2010

Alla musa...

A te mispiro, musa,
quando gli avanzi
del dì appena andato,
cedono i barbagli
dalle calde sfumature...

Allora tutto
mappar sereno,
quietato
da un senso
di dolce attesa
e, il grigio andar,
un lontano turbamento...

Quando lora delloblio
mi giunge al cuore,
rimirando i miei ricordi,
solo allora mi rigiro
e, rarefatta,
la serenità massale...

... i figli della notte .




… si diceva un tempo che la notte è fatta per amare
ad oggi è difficile perfino far sognare,
ci sono figli della notte che ovunque passeggiano per strada
si bevono l’anima e sniffano perduti
a volte si incontrano fuori a d’un bar tutti impauriti …

… creano paure ad una madre sola
che dietro la finestra t’ha lasciato il cuore,
figli dei figli dei fiori ora genitori
e i padri a loro raccontano il bello dell’amore,
sono creature strane che cercano la notte
e le tenebre li copre con mantelli asciutti e maschere sui volti
alla luce dell’alba si lavano la faccia ….

… sono i figli della notte ,i nostri figli !
e nelle mani e tra le tasche non ci sono spicci,
è come un pozzo di san patrizio che non si colma mai
i denari si sciupano e come l’acqua vanno in fondo al mare
in portafogli sporchi vanno poi a finire …

… figli che restano offesi e donne violentate
da primitivi esseri che da lontano son venuti,
il mercato della carne fa i suoi loschi sfoghi
lo schifo abbonda tra le povere puttane
la merce avariata di una inutile scopata …

… e come licantropi brancolano nel buio
la notte degli amati si fonde in passioni ,
e c’è qualcuno che si vuole innamorare
e la sua anima balla tutta sala
salta e si perde in mezzo ad una sala e affoga malinconie …

… figli della notte che non hanno colpe
il vizio e la lussuria li han corrotti ,
gli scaltri un consumismo han prodotto
e chi non centra resta coinvolto
a volte per una dose si muore davanti ad uno specchio …

… figli che a notte fonda che come me scrivono poesia
forse è una inutile mania?ma dai mi diverto!
La prendo per buona e vado a letto … dove?
vado e aspetto mio figlio che torna dal giretto
brindo e sospiro anche stasera in allegria …

Poetanarratore.

venerdì 8 gennaio 2010

A mio padre

....e intanto la vecchiaia avanza
e ti accorgi che il tempo non è abbastanza
per poter vivere ancora bene
senza tutte queste pene
che il futuro
sarà sempre più duro....
forza andiamo avanti
anche se gli anni sono tanti
tu lo sai che non sei solo
io da te sempre volo
anche se non sempre presente
tu sei nella mia mente
io non ti abbandonerò
e ovunque andrai io ci sarò...
papà !

Photobucket
(foto scattata in occasione del suo 81 compleanno)
 

Ti sento



Foto tratta dal Web.
 



Svuoto la mente dai pensieri
e riesco a colmare le distanze.

Ti sento ,
la tua pelle sulla mia,
le tue mani che mi cercano
in un delirio di passione.
Mabbandono alla tua stretta,
alla magia delle carezze,
mentre il cuore annega
in un mare di dolcezze.
Stiamo avvinti ad ascoltare
una musica divina,
che in un vortice ci trascina.
Sono arpe, sono violini
in un concerto per noi due,
che sembra arrivi da lontano
da uno spazio..dallinfinito.
Saranno angeli, cherubini
che si scambiano sorrisi,
che proteggono questo amore
dalle insidie del dolore.
Siamo finalmente uniti,
nulla più ci divide,
lo capisco dal tuo sguardo
che è incatenato al mio.
Accarezzo il tuo petto,
i tuoi morbidi capelli,
poi ti stringo ancor più forte
mentre bevo il tuo respiro.
Chiudo gli occhi, non ho pensieri,
sono avvolta da mille luci,
da farfalle colorate
che svolazzano dintorno.
Riapro gli occhi. è quasi giorno,
il cielo è azzurro, spunta il sole,
apro i vetri della finestra
e offro il viso al suo tepore.

   (Marilicia)