sabato 11 dicembre 2010

Natale di Giuseppe Ungaretti

i miei pelosi

Non ho voglia
di tuffarmi
in un gomitolo
di strade
Ho tanta stanchezza
sulle spalle
Lasciatemi così
come una
cosa
posata
in un angolo
e dimenticata
Qui
non si sente
altro
che il caldo buono
Sto
con le quattro
capriole di fumo
del focolare

(Giuseppe Ungaretti)
Napoli, il 26 dicembre 1916

 

Ho voluto ricordare questa poesia in vista del prossimo Natale: la trovo così attuale, così moderna e, per quel che mi riguarda, così vicina a ciò che io stessa provo, seppur scritta dall'autore in un particolare momento e stato d'animo. Infatti questa famosa poesia fu scritta durante un permesso. L’opera parla della tristezza del poeta, ancora impressionato dalla guerra.
Ungaretti frantuma i versi per dare l’impressione di un singhiozzo. Questo ritmo crea infatti tristezza e raggela l’animo del lettore, il che contrasta con l’immagine del caminetto, il quale più che calore sembra evocare fredde emozioni.

2 commenti:

  1. Sto spesso anche io a guardare le capriole di fumo del focolare....è stupenda!

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  2. Bellissima poesia dell'Ungaretti e brava tu che l'hai postata.

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