venerdì 5 giugno 2009

...tempi infami.

…tempi infami.
 
…come la storia insegna ,il tempo infame ricorda:
e non cambia nulla ,la diatriba si ripete,
lotte di potere si propongono la sfida…
e furono i dominanti ,dell’era della pietra
a raggrupparsi in piccole caverne e la lotta era per il cibo…
 
…divennero tribù e si sparsero per il mondo
l’impero vollero ingrandire ,e fu la gloria!
costruirono castelli e l’aristocrazia ebbe il sopravvento,
i re e le regine sfoggiarono corone
e  non fu abbastanza  ubbidire a un solo uomo,
tra guelfi e ghibellini contesero il momento:
battaglie e pestilenze si diffusero
 e   a mille morirono per ideologie folli…
 
…e ancora ad oggi ,non è cambiato nulla:
la morte trova vita solo se sei sveglio , la fame fa l’attesa,
è solo una pretesa?
ci sono insulti e calunnie d’ogni specie
per poi sedersi in poltrona e vedersi la partita,
chi la vuole cotta,chi la vuole cruda
il cittadino ne fa le spese e ha paura…
 
…e mi domando:
ci vuole tanto ,prendere per mano un bambino?
dargli un futuro, una biglia per giocare,
guardare meno alla propria pancia
dividere il companatico con chi ne ha bisogno…
 
…e fu tempo della forza ,scontri sanguinosi divisero i fratelli
guerre immani dolore han lasciato il segno
e forse qualcuno ha già dimenticato,
e si dicono colti i saputelli
dettano giustizia con il mitra in mano,
scambiano l’arte col l’ombrello ,
vanno a casa a curare l’orticello…
 
…e nessuno da nulla ,se non c’è baratto
la vita è dura per tutti ,specialmente per gli afflitti,
lottano per crescere famiglia
e a proprie spese pagano in salute…
 
…ed io combatto con la sola penna
le mie forze volgono al tramonto,
amore,amarezza dai miei occhi  si distoglie
mi guardo allo specchio e mi curo le mie ciglia…
 
…e c’è la gara alle sanzioni
la mano va dritta al portafoglio,
e se ognuno con onestà facesse il suo mestiere
lascerebbe ad ognuno il suo privato,
la convivenza allieterebbe gli umori
e un sorriso la soluzione …
e per farla breve  :
io, non credo più a nessuno,
pago i  tempi infami e da solo mi incammino…
 
il poeta narratore.

domenica 31 maggio 2009

...come foglie - ...amati.

…come foglia.
 
(Sonetto)
***
…forse  perché aldilà , calda è la luna
Tu  sei calore   a me  si  amore dai
O foglia ! E come  ti raccolsi  fosti vera
Le stelle azzurre e i  ruscelli vivi ,
 
E quando dal rossore appresi
Nella fatale vita mi giochi ancora
E’ il bene che io  ti voglio…ti vorrei
Le foglie cadono, vestite di perle e di aurora .
 
 
…sei lo spazio a me sempre più  vicina
all’alba serena , del  mattino ,
universo candido ,mi ispira....
 
…come foglia avanzi e ti quieti
tra  i  corridoi bui ,l’inverno sprechi
fai il tuo  nido in cuori e taci…
 
****
…amati.
 
(Sonetto)
***
…si saziano di voglia i fini amati
consumano l’amplesso nei boschi della selva
ciechi e innamorati fan cornuti i mariti
si purificano l’anima andando in una chiesa…
 
…vivono di insonnia le donne maritate
il diavolo le tenta e non si danno tregua
la notte le accalora e le fa signore
scelgono la preda a loro comunanza…
 
…chè io ingenuo sognatore gli vado appresso
col capo chino gli mostro il mare
mirando lei mi vezzeggio e fo l’oppresso…
 
…ed è ciò che la vita sfuma
questa aria calda non ha più profumi
ti scansi o ti pigli la puttana…
 
il poeta narratore.

Datario in flash


venerdì 29 maggio 2009

I Ragazzi Che Si Amano

 
Ecstasy_by_NoBarriers
















                               


                                                                                                                                                                 
  Foto dal Web    

I ragazzi che si amano si baciano in piedi
Contro le porte della notte
E i passanti che passano li segnano a dito
Ma i ragazzi che si amano
Non ci sono per nessuno
Ed è soltanto la loro ombra
Che trema nel buio
Suscitando la rabbia dei passanti
La loro rabbia il loro disprezzo i loro risolini
la loro invidia
I ragazzi che si amano non ci sono per nessuno
Loro sono altrove ben più lontano della notte
Ben più alto del sole
Nellabbagliante splendore del loro primo amore.


Jacques Prévert
Dal Volume Poesie dAmore e Libertà

martedì 26 maggio 2009

lunedì 25 maggio 2009

Mondo Nuovo

   


             
                   MONDO NUOVO
                  
                   Estirpare dalla Terra ogni male
                   e seminare chicchi di sorriso,
                   per veder crescere piante rigogliose
                   che diano frutti di serenità.

                   Ogni cuore ripulito dallinvidia
                   foderato con una patina di tolleranza,
                   rivestito come dovesse andare a nozze
                   fautore dellaltrui felicità.

                   Bimbi sani, uomini contenti
                   abolite tutte le distanze,
                   mani che si stringono attraverso i Continenti
                   livellate le disuguaglianze.

                   Un mondo nuovo, dove vivere in letizia
                   circondato dal rispetto e  tanto amore
                   dove non si odano colpi di cannone
                   ma la vita sia sacralità.

                   Scritto da Marilicia il  24/05/2009

domenica 24 maggio 2009

...il revival della vita.

 
…riprendere un concetto ,una ragione d’essere,si  affaccia all’esistenza
di noi un tempo ,la mente fa la storia
l’ etrusco  significato che rinasce e vive,
e gli  stereotipi elogiano gli ignoti ,e dai trascorsi restano i passati
e su di una spiaggia vuota   vanno a passeggiare,
e tu…tu mi dicevi:lasciali perdere ,sono solo che ricordi,
ricordi in musica che fan vibrare l’anima…
 
…e allora! fai andare quel vecchio giradischi
torna nei detrattori ,negli anni nostri folli,
a quei baci rubati ,che nel buio ballavamo il lento
sempre più stretti  e  la carne poi bolliva…
 
…e fu l’inizio dell’epica stagione ,il mito oggi si ritrova
dove la poesia veniva recitata,adesso viene letta , in lettura silenziosa,
erano gli anni sessanta,di me ,io fanciullo
dei primi amori e palpiti di cuore,
e non c’era ancora il cellulare, l’anima, massaggiava solo amore…
 
…è tanta la differenza da allora :
cani al guinzaglio portano a spasso i padroni ,
prendono l’occasione per dire una parola,
ed è tanta l’indifferenza ,il cannibale aspetta la sua prenda
la dissangua con frecce avvelenate ,la purga, con l’ acido la fonde,
resta l’apparenza,una frequenza che elude la forma genuina
prevale l’arroganza ,e tanti si chiedono: quali sono i  poeti ,ma quali?
mi metto nella mischia e faccio penitenza…
 
…la vita è un pacco che gira per il mondo
una scatola da aprire e esce la sorpresa,
sei tu il tesoro ,donna e mi consoli,ti fai valere e fai la preziosa
poi con i fiori in mano vai in quella chiesa
preghi l’ave o Maria i sette peccati capitali …
 
…e ancora:
 ti tiri la calzetta, e come una gatta morta strisci intorno al palo
danzi l’eleganza mostrando il piacere,
ora porti calze a rete è sei sensuale
ti depili anche gli occhi .lì ,il  maschio fa furore…
 
…ma poi resta la canzone ,la nostra! che bella!ancora è nel mio sangue:
 
(… se piangi ,se ridi ,io piango con te ,perché ,tu fai parte di me…)
e poi: ( …da una lacrima sul viso
ho capito molte cose,
dopo tanti ,tanti mesi ora so
cosa sono per te…)
…e ancora: ( …un cuore matto che ti segue ancora
e giorno e notte pensa solo a te,
e non riesce a fargli mai capire
che tu vuoi bene a un altro e non a me…)
 
…il revival della vita va avanti , da respiro ai trascorsi
ai futuri che sono già presenti,
a noi ragazzi di quei tempi ,figli dei fiori ,dell’amore libero
di un Dio minore,
 una canzone , una poesia ,si sente sempre nelle vie del cielo…
 
il poeta narratore.

venerdì 22 maggio 2009

...in punta di piedi.


 

…e in punta di piedi entro in te ,e in punta di piedi me ne vado

 vado via delicatamente ,per non farti sentire sola ,

viaggiare nelle tante  avventure col la fantasia

a mille allora nello spazio siderale, nella deleteria vita ,

vedere poi il sole del mattino, il profumo dell’estate  si avvicina

e l’orchidea bianca che un giorno su quel lago ti portai…

 

…e ci credo ,ci credevo !ora non più ,e ci penso ancora ,oh come ci penso!

a quel romanticismo puro, è solo stato incoscienza ,

e  butto tutto a mare ,in un bidone della spazzatura

questa maschera ,non mi da amore,non  serve più! non la voglio usare,

nessuno la sa raccogliere ,leggere il volto di un vero innamorato

usare la purezza ,con chi  non sa  neppure   cosa sia,

e poi vai  sotto una doccia ,vai a lavarti, ti purifichi l’impuro

la vergogna dell’inganno che hai avuto ,da un passato che ti ha tradito

ora lo vuoi far pagare a uno emerito sconosciuto…

 

…ed eri lì ! pronta a prendermi per mano

non mi accorgevo ,e veleno mi iniettavi ,

e mi chiedo il perché  ti nascondi dietro a un muro?

una parete vuota fatta di cartone ,strizzi il cervello e fuggi!e fingi,

fuggi dall’angoscia ,dal tormento che hai vicino

lì…non hai più scampo,la  luce ti abbaglia e non vedi,

ma ti prego ,vai  lungo quella passeggiata,vai!

metti i  tacchi a spillo  , inciampa e poi ti chini

 mostra il tuo fondo schiena , e qualche fischio ti fa sentire viva…

 

…e ancora…ci provi col primo che ti capita

sempre in primo piano vuoi apparire, a mostrare quello che non sei,

ma dove vai? dove vai tutta sola?fermati!

sei smarrita e ti affanni ,ti affacci alla finestra per non morire,

credi di essere bella ,sincera ,e pinocchio ti sorride

per dei trascorsi duramente combattuti ,ora tu le paghi a caro prezzo

infanghi la tua stessa anima,lasciandone la scia…

 

…povera, povera creatura ,quanta pena che mi fai

il Dio in celo ti darà perdono ,su questa terra ancora non esisti,

l’impossibile te  lo  vai a cercare ,in  prospettiva è solo una chimera

la scelta di un uomo per te  è molto vasta,ti guardi intorno e non resisti,

ti tradiscono gli anni e ti devi accontentare, della miseria che ora trovi

forse un infelice come me ti da ascolto , e sei la prima a essermi delusa…

 

…in punta di piedi ,vado via ,senza fare rumore e scompaio

vado nei deserti ,a smarrire l’anima mia, a spellare, carne andata a male,

e dal male odore  vomito schifezza, e forse qualche oasi mi darà da bere

un miraggio di una fanciulla pura , all’orizzonte mi farà compagnia,

e in punta di piedi esco da quella porta ,da questa amara esperienza

e vorrei entrare in te femmina sincera ?col sincero amore,

al tuo ,non ci credo ancora..


il poeta narratore.