venerdì 5 marzo 2010

Il richiamo del pensiero



Dal Web. Pietrartis - Ombra di donna.


Potente richiamo
il pensiero.
Simile al laser
perfora l'atmosfera
e raggiunge
l'altro pensiero,
lo invade,
se ne impossessa
e lo imprigiona.
Un momento magico
la fusione dei pensieri,
più che la fusione
di due corpi.
Un momento magico
che dona gioia
e trasporta in alto
in una beata
dimensione.

Marilicia

Il richiamo del pensiero



Dal Web. Pietrartis - Ombra di donna.


Potente richiamo
il pensiero.
Simile al laser
perfora l'atmosfera
e raggiunge
l'altro pensiero,
lo invade,
se ne impossessa
e lo imprigiona.
Un momento magico
la fusione dei pensieri,
più che la fusione
di due corpi.
Un momento magico
che dona gioia
e trasporta in alto
in una beata
dimensione.

Marilicia

giovedì 4 marzo 2010

Sognare, paura di svegliarsi...

riflessobl4.gif

Sognar e aver paura
di quell istante magico
interrompere:
tutto sembra
allor annullarsi...

Di me simpossessa
quel serafico sequestro
e quando, 
al limitar dellalba,
riaccendo luci di malinconia,
scopro
il sogno volar via...

martedì 2 marzo 2010

Stelle, lucciole del lucciole...

backsterglitme8dw0zo2xx1.gif

Vagan le stelle
per silenti sentieri,
amabilmente perdute
nellimmenso repertorio
di fiaccole accese...
Son ivi riposti i nostri desii
e quando la notte,
ammaliatrice di sogni,
rincorrerrà palpitante i nascondigli,
come lucciole estinte,
aleggeranno tra le diafane creature:
sarà giaciglio di sonnolenti dimore
limmensità del cielo blu...

domenica 28 febbraio 2010

Momenti di felicità


Questa immagine tratta dal web, mi ha ispirato questo pensiero...




...mentre i raggi del sole brillavano tra i rami degli alberi
la ragazza bionda accarezzava il soffice manto scuro del suo adorato gatto
pensando che non cera nulla di più bello che il vivere quel momento:
le fusa del micio erano melodia con lo scorrere dellacqua del vicino ruscello...
A volte basta così poco per essere felici: un gatto ed un pò di sole....

(dedicato a Moreno, mio amato gattone nero: mi manchi tanto....)

Io desidero te, solo te.


Io desidero te, solo te.
Il mio cuore lo ripete infinitamente.
Sono false e vuote
le esigenze che di continuo
mi distolgono da te.

Come la notte nel buio
nasconde il desiderio della luce,
così al culmine della mia incoscienza
risuona questo grido:
"Io desidero te, solo te".

Come il monsone che vuole finire
nella calma, anche se la sua lotta
è furiosa, così la mia ribellione
soppone al tuo amore anche se grida:
"Io desidero te, solo te".


Rabindranat Tagore
da Offerta di Canti



                                                                                                          dal Web.

sabato 27 febbraio 2010

... ogni Giorno.

… ogni giorno .

… e ogni giorno dedico a te la felice vita
amami! E in te vivrà la luce ,
vivrà la tua quiete di questi giorni innamorati …

… scrissi di me un giorno :
ero tempesta ! Di un giorno amaro ed ero tutto solo ,
oggi volano pensieri istanti in cui tu m’appari …

… ed io ti prendo nella morsa dei desideri
li ti colgo e ti respiro ,
ti ammanto col mio puro amore …

… e alimento sempre più quella brace
nel mio cuore tu la linfa ,
sei l’incenso che riempie purezze vere …

… sei il magico tempo del selvaggio e fulvo odore
tu mi affascini come gioielli rari ,
emani lo splendore di azzurri cieli …

…. e fissi in me i tuoi occhi di cucciola innamorata
li mi fissi con sottili nodi ,
io le sciolgo e con te mi incateno …

… in ogni giorno ci sei tu amore
ed io mi perdo tra il cielo e il mare ,
tra corolle dove mi avvolgi in profumi di richiamo …

Ogni giorno tu sei mia …

Poetanarratore .

venerdì 26 febbraio 2010

Da meditare

Gli Abeti

(Bruno Ferrero – C’è ancora qualcuno che danza)



Una pigna gonfia e matura si staccò da un ramo di abete e rotolò giù per il costone della montagna, rimbalzò su una roccia sporgente e finì con un tonfo in un avvallamento umido e ben esposto. Una manciata di semi venne sbalzata fuori dal suo comodo alloggio e si sparse sul terreno.

“Urrà!” gridarono i semi all’unisono. “Il momento è venuto!”

Cominciarono con entusiasmo ad annidarsi nel terreno, ma scoprirono ben presto che l’essere in tanti provocava qualche difficoltà

“Fatti un po’ più in là, per favore!”

“Attento! Mi hai messo il germoglio in un occhio!”.

E così via. Comunque, urtandosi e sgomitando, tutti i semi si trovarono un posticino per germogliare.

Tutti meno uno.

Un seme bello e robusto dichiarò chiaramente le sue intenzioni: “Mi sembrate un branco di inetti! Pigiati come siete, vi rubate il terreno l’un con l’altro e crescerete rachitici e stentati. Non voglio avere niente a che fare con voi. Da solo potrò diventare un albero grande, nobile e imponente. Da solo!”.

Con l’aiuto della pioggia e del vento, il seme riuscì ad allontanarsi dai suoi fratelli e piantò le radici, solitario, sul crinale della montagna.

Dopo qualche stagione, grazie alla neve, alla pioggia e al sole divenne un magnifico giovane abete che dominava la valletta in cui i suoi fratelli erano invece diventati un bel bosco che offriva ombra e fresco riposo ai viandanti e agli animali della montagna.

Anche se i problemi non mancavano.

“Stai fermo con quei rami! Mi fai cadere gli aghi”.

“Mi rubi il sole! Fatti più in là…”.

“La smetti di scompigliarmi la chioma?”

L’abete solitario li guardava ironico e superbo. Lui aveva tutto il sole e lo spazio che desiderava.

Ma una notte di fine agosto, le stelle e launa sparirono sotto una cavalcata di nuvoloni minacciosi. Sibillando e turbinando il vento scaricò una serie di raffiche sempre più violente, finchè devastante sulla montagna si abbattè la bufera.

Gli abeti nel bosco si strinsero l’un l’altro, tremando, ma proteggendosi e sostenendosi a vicenda.

Quando la tempesta si placò, gli abeti erano estenuati per la lunga lotta, ma erano salvi.

Del superbo abete solitario non restava che un mozzicone scheggiato e malinconico sul crinale della montagna.



Dio non ha creato “io”. Ha creato “noi”.

martedì 23 febbraio 2010

Dal Volume "Anima" di Carlo Molino


  Occhi
luci
di un mondo
da scoprire.
Piccole...
meravigliose gemme
che ridimensionano
linfinito.
Occhi
proiettati
alla beatitudine dei corpi...
ai benefici della mente.
Occhi
misti
di ridente passione
sconvolgente ansietà
che penetrano
con mirabile dolcezza
nel cuore.

(Carlo Molino)