mercoledì 8 luglio 2015
martedì 7 luglio 2015
venerdì 3 luglio 2015
Farfalla
(foto mie)
“E se diventi farfalla nessuno pensa più a ciò che è stato quando strisciavi per terra e non volevi le ali.” - Alda Merini -
“Quella che il bruco chiama fine del mondo, il resto del mondo chiama farfalla.” - Richard Bach -
mercoledì 1 luglio 2015
Estiva
Bibione |
stagione dei densi climi
dai grandi mattini
dall'albe senza rumore
- ci si risveglia come in un acquario -
dei giorni identici,astrali,
stagione la meno dolente
d'oscuramenti e di crisi,
felicità degli spazi,
nessuna promessa terrena
può dare pace al mio cuore
quanto la certezza di sole
che dal tuo cielo trabocca,
stagione estrema,che cadì
prostrata in riposi enormi,
dài oro ai più vasti sogni,
stagione che porti la luce
a distendere il tempo
di là dai confini del giorno,
e sembri mettere a volte
nell'ordine che procede
qualche cadenza dell'indugio eterno.
Vincenzo Cardarelli (da Poesie)
martedì 30 giugno 2015
Struggimento
blog.libero.it
Ti sento gemere
nel silenzio profondo del mio Io
sommessamente.
Hai rigato la mia anima
e scalfito le pareti del mio cuore.
nel silenzio profondo del mio Io
sommessamente.
Hai rigato la mia anima
e scalfito le pareti del mio cuore.
Struggimento
per chi mi è lontano,
per Loro che hanno rifuggito questa Terra
lasciandomi sola,
per i progetti
non portati a termine,
per i sogni
abbandonati nel cassetto.
per chi mi è lontano,
per Loro che hanno rifuggito questa Terra
lasciandomi sola,
per i progetti
non portati a termine,
per i sogni
abbandonati nel cassetto.
Struggimento
per una musica che vibra nell'aria,
per un respiro portato dal vento,
per un'alba che sorge,
per un tramonto che muore.
per una musica che vibra nell'aria,
per un respiro portato dal vento,
per un'alba che sorge,
per un tramonto che muore.
Struggimento
per la felicità vissuta
che ormai è solo un ricordo.
per la felicità vissuta
che ormai è solo un ricordo.
Marilicia 11/02/2015
domenica 28 giugno 2015
Prima dell'arcobaleno
ieri dalla mia terrazza |
sibilo e batte alle serrate porte;
voce di rabbia,sibilo di morte:
il vento,il vento.il vento.
Una luce sinistra,un guizzo,un vampo
ecco passa nel cielo rapidamente
aereo guizzo come di serpente:
il lampo,il lampo,il lampo.
Un tumulo,un fragore,un urlo,un suono
rauco,sfuggente,rotolante,cupo
voce d'antro di selva,di dirupo:
il tuono,il tuono,il tuono.
Il tuono,il lampo,il vento
e un'idea di sereno
tanto cruccio e sgomento
fino all'arcobaleno.
(Marino Moretti)
sabato 27 giugno 2015
Kasida di Khalèd Najar
(immagine dal web)
una via deserta
e tu seduta alla finestra
dove ricami i tessuti della tristezza e della morte
dove ogni sera attendi
una lettera che non arriva
e tu piangi
dentro la città, ne sono certo.
Quello che odo la notte è il mare
sono le farfalle contro le finestre
le piogge autunnali
sopra il tetto
e anche quel mare che un tempo saliva a colmare gli specchi
e dilagava
oltre gli argini
oltre i grandi portali
questa eterna tristezza.
Khalèd Najar, nato nel 1949 a Tunisi, è considerato oggi uno dei maggiori poeti in lingua araba della Tunisia (esiste anche una poesia tunisina in lingua francese).
Queste sono solo due delle sue "Kasida" (poesia): altre e info su di lui le potete trovare qui. Ho volutamente scelto un poeta tunisino per solidarietà al popolo tunisino e pensiero alle innocenti vittime della follia....
mercoledì 24 giugno 2015
ღ✿ Citazione di Eileen Caddy ღ✿
♥ C'è sempre qualcosa in più da imparare.
C'è sempre qualcosa di nuovo
e di meraviglioso
da scoprire in questa vita: allora fagli posto. ♥
___
- Eileen Caddy da: Le porte interiori -
mercoledì 17 giugno 2015
Il morso del digiuno
Ansimanti pulsioni fremono
su capezzoli schiumano capricci assopiti ,
ergono cime di voglie rabbiose ,
dall’irascibile sangue la carne si infuoca .
Per pietà del cuore libero l’anima mia!
Su di te decoro i germogli dell’amore …
Mordo la carnalità dei sensi miei ,
essi , opprimono , lo scetticismo incredulo .
È il morso del digiuno a divorare spasmi,
desiderio avaro ch’è s’adombra e si svela ,
pulsa battiti frenetici
nei meandri dissoluti della vita ;
in corteggi e fiumi di parole eluse .
Sei tu dunque l’arma o donna !
il sensuale bersaglio
ove si racchiude
il tuo cerchio magico ,
l’assoluto enigma del mare in fuga ;
lì tu stessa procacci il bulbo delle rose .
E mordi le avversità del tempo …
tempo tiranno in cui affabuli misteri ,
nell’età dell’oro
rovente è la tua era ;
afferri e leghi i risoluti fati .
Mordimi dunque col tuo digiuno !
nella passione consumami …
avvinta , offrimi i tuoi baci ,
le tue ansie feroci ,
con dolcezza concedimi
un’ora sola del tuo amore .
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