Fiore del verno
Mentre ogni altro a lui vicino
langue
e muore sotto il gelo,
solo un fior del mio giardino
si dischiude sullo stelo:
questo fior, caro a tanto,
l'han chiamato Calicanto.
Ne' dì lieti quando il sole
vita suscita e colori,
e s'allegrano le ajuole
nel profumo de' lor fiori,
al tepor che lo feconda
ei non dà che qualche fronda.
Ma al redir del verno, allora...
Oh, miracolo gentile!
Cade il verde, ed ei s'infiora
quasi fosse nell'aprile;
or chi piange l'altra spoglia
s'ei dà un fior per ogni foglia?
Non hai d'uopo di cultura,
non t'offende il gelo, il vento:
qual chi trae dalla sventura
e la vita e l'alimento,
tu così, sui rami ignudi
sotto il vento e il gel ti schiudi.
la tua tinta gialla e nera
è pur squallida, è pur mesta;
mi ricorda una bandiera
troppo agl'itali funesta...
Ma poiché sì dolce odori,
io perdono a' tuoi colori.
Mi ha narrato ch'ogi fiore
un'istoria in sé racchiude
di speranza o di dolore
di vendetta o di virtude;
e la musa d'un cortese
già più d'una me n'apprese.
Ma del fior devoto al verno
è l'istoria a me un arcano;
ne' suoi stami non la scerno;
nello stel la cerco invano;
la richiedo a lui talvolta,
ma non parla e non m'ascolta.
Perché in mezzo al gel s'infiora?
Perché forte è mesto è tanto?
Dove nacque, e come odora?
Perché il chiaman Calicanto?
Chi narrarmelo saprà
de' suoi fior un serto avrà.
Erminia Fuà-Fusinato
-poetessa, educatrice e patriota italiana (1834/1876)-