Il morso del digiuno
Ansimanti pulsioni fremono
su capezzoli schiumano capricci assopiti ,
ergono cime di voglie rabbiose ,
dall’irascibile sangue la carne si infuoca .
Per pietà del cuore libero l’anima mia!
Su di te decoro i germogli dell’amore …
Mordo la carnalità dei sensi miei ,
essi , opprimono , lo scetticismo incredulo .
È il morso del digiuno a divorare spasmi,
desiderio avaro ch’è s’adombra e si svela ,
pulsa battiti frenetici
nei meandri dissoluti della vita ;
in corteggi e fiumi di parole eluse .
Sei tu dunque l’arma o donna !
il sensuale bersaglio
ove si racchiude
il tuo cerchio magico ,
l’assoluto enigma del volere ,amare .
Rovente è la tua era
afferri e leghi i risoluti fati .
Mordimi dunque col tuo digiuno ,
nella passione consumami
E scioglimi come lacrime di cera .
Avvinta , offrimi i tuoi baci ,
le tue ansie feroci ,
con dolcezza concedimi
un’ora sola del tuo amore .
Poetanarratore .