Foto tratta da rendiamocicontoblog.rassegna.it
Non sono più tese
le corde del violino
ed il suono che emettono
sembra un singhiozzo
stride nel cuore
questo suono
e ad altre corde
svegliano ricordi.
Tace ormai il violino
abbandonato
nessuna mano più
muove l'archetto
inutili gli accordi
ad un amor malato
la musica sarebbe sì
di triste effetto.
Riposto nella custodia
è il bel violino
acconto lo spartito
con le note
lontano sono le notti
allunate
quando lo strumento
sembrava avesse
voce
e spandeva intorno
la sua musica divina
nell'aria profumata di
salsedine marina.
Tace ormai il violino
per una malinconia in più.
Marilicia 26/05/2011.
martedì 31 maggio 2011
Tace il violino
lunedì 23 maggio 2011
A livella
Immagine di franca:"Su le nuvole del Gran Sasso"
"Non chiamiamole morti bianche"
Ma che morti bianche, sono morti e basta! Adesso ai figli di Bruno e ai suoi chi ci pensa? Morire di domenica che per il Signore giorno di riposo, significa grande difficoltà per andare avanti. Viviamo in un periodo che crescere dei figli decorosamente è diventato un lusso. Portare sulle spalle il peso di una famiglia e i gravosi impegni fiscali è una grande impresa. Bisogna rimboccarsi le maniche e tenerle sempre rimboccate.
Per un capo famiglia, c'è poco spazio e tempo per abbracciare i suoi cari, adesso Bruno non ne l'ha più!
Caro Bruno, hai dovuto lavorare anche di notte, i giorni di festa, accettare anche doppi turni e compromessi economici, tutto questo lo hai fatto volentieri perché sei stato un padre un marito. Bruno non è giusto, solo per essere un genitore hai dovuto pagare una bolletta altissima, hai pagato con la tua vita. Questa è una grande grande vergogna.
Caro Bruno il tuo nome antico, indicava che eri una persona decisa e determinata verso i tuoi obiettivi, eri dotato di grande autostima. Eri anche un sognatore. Ma tutto questo non ti ha risparmiato di lasciare la tua famiglia, la tua terra così presto.
Bruno
Sei nato in una terra di
lavoratori e di migranti.
Il tuo nome dal significato
scuro, nero lucente.
Il destino è strano...
sei caduto in un buco nero.
La tua terra ti ha dato i natali
un popolo fiero che alza la testa
anche quando è stanco.
Sei nato all'ombra del Gigante
dove le aquile fanno il nido.
Quando i tuoi figli ti cercheranno.
Proteggili dall'alto del monte
Torna per loro a volare
fuori del nido.
franca bassi
Augusta- Dopo 'n esplosione Sta matina alle sette 'n antro operaio è morto e uno ferito.Quanno se vive ce serve 'n po' de giustizzia inzomma 'na livella! Senno quanno semo iti a fa' la tera pe' li ceci. Che ce serve 'a livella?
http://www.youtube.com/watch?v=AZ8mrzSKzQs
domenica 22 maggio 2011
Stasera la luna...
Stasera la luna
racconta...
Con occhi umidi
di pianto
ricordo...
L'attesa
inganno
e rivedo...
L'aroma
di quei perduti dì
e sento
scalpitar la mente,
arrugginendo ricordi
mai sopiti...
Esploro prati d'emozioni,
espugnando dei fiori
i palpiti
e colorando alle corolle
i petali...
Irrimediabilmente
abbevero
con lacrime
i miei tormenti...
mercoledì 18 maggio 2011
Bambini lontani
Immagine di franca bassi: "Bambini lontani"
Er volo novo der Gabbiano de frontiera
Gabbia'! Mo che sei nato 'n' 'ntra vòrta puro tu,
mo c' hai da principia' 'na vita nova.
Nun te scorda' de quelo ch' hai veduto
prima su sta tera bella,
abbagnata co' er sangue de l'innocenti.
Ce so' li giovinotti, queli che li chiamano Eroi
ch'aspettono la tu penna.
Puro Giando dar dicissètte de settembre der 2009
c'aspetta inzieme a l'amichi sui.
So'giù pe' la valle de Lubriano accosto a Civita
quanno le ginestre so' 'n fiore guardeno
er tramonto der zole dereto a li calanchi.
Eppoi ce so le crature de l'Africa
che so' anni dopo anni ch'aspettano
la giustizzia pe' la libbertà!
Vonno 'n po' d' acqua 'n tozzo de pane
e 'na penna pe' scrive a scòla.
Gabbia' t'aricordi l'occhi de li regazzini de kabul?
La sera prima de dormi' li vedo ancora,
me so rimasti stampati dentro er còre.
Lo sai m' hanno detto, che vonno fa vola'
ancora pe' 'na vòrta l'aquiloni prima de mori!
E li sorrisi de li pori fiji drénto le favelas?
Quer pòro Gesucristo sopra er monte
così grosso sai quanti bocconi amari je tocca manna' ggiù!
Avoja spalanca' le braccia p' 'bbraccicali tuttiquanti!
Inzomma Gabbia' ce tanto tanto da scrive
e ce so' tanti che c'aspettano.
Famo scorre la penna su sti foji bianchi
Volamo su li celi de la tera
inzieme a quarche aquilone colorato.
Penzamo a loro fino a quanno ce finisce
l'inchiostro dréntro er calamaro.
franca bassi
lunedì 16 maggio 2011
Dedicata a mio marito
Te...
Farò della mia anima uno scrigno per la tua anima,
del mio cuore una dimora per la tua bellezza,
del mio petto un sepolcro per le tue pene.
Ti amerò come le praterie amano la primavera,
e vivrò in te la vita di un fiore sotto i raggi del sole.
Canterò il tuo nome come la valle
canta l'eco delle campane,
ascolterò il linguaggio della tua anima...
come la spiaggia ascolta la storia delle onde.
~ Kahlil Gibran ~
(foto di Fioredicollina)
venerdì 13 maggio 2011
Notte fatata
notte blog.libero.it
Notte fatata
che mi vieni incontro
con i tuoi silenzi
con il tuo cielo stellato
con la tua aria fresca e profumata
io ti amo
e di te amo le ombre
i fruscii
il verso della civetta
le ali dei pipistrelli
che tagliano il vento.
Sei una magia
un incantesimo
dal quale non mi vorrei svegliare
ed al chiarore della luna
abbandonarmi al dolce tormento
dell'amore
per poi
ebbra di spossanti emozioni
veder sorgere l'aurora.
Marilicia 12/05/2011
domenica 8 maggio 2011
Festa della Mamma
Auguri-Mamme_Web
ed in particolare alle collaboratrici di questo magnifico blog.
venerdì 6 maggio 2011
Labbito...
Immaggine de Prencipéssa: Franca co' er Prencipe Azzuro 1958
L'abbito...
Sta matina mentre
me grattavo la capoccia
su 'n ggiornale
m' apparza
'na Prencipéssa ingrése
co' l'abbito da sposa.
Se vado ar gesso su la carta
t'aritrovo st'abbito...
se vado a spasso lo vedo.
'Glieri mentre
me trovavo a casa de 'n' 'mica
la tivvi dar sor Vespa
de che se parlà
de l'abbito da sposa.
Vabbè me so' detta!
Nun so' prencipéssa
nun so' de sangue blu
ma mo co' sto vistito famola finita.
Aho! regà me sembra
che st'abbito ner l'anno 1958
ce l'ho avuto pur' io!
franca bassi
lunedì 2 maggio 2011
Dolce terra
Immagine di franca
Palestina
All'alba da sopra la collina
guarderò le tue case bianche
le tue valli in fiore.
Dolce Palestina dolce terra
in Israele non ci sono solo nemici.
Qualcuno mi parlerà di te.
Sarò con loro e canteremo
la libertà per queste terre
divise da muri e da fili spinati.
Nel cuore nella mente
siamo nati tutti liberi, senza confini.
Qualcuno mi parlerà di te.
Anche se sarò in terra nemica
guarderò da Israele la dolce Palestina.
È un vostro fratello a parlami di voi
vi ama come io amo, come io amo
gli abitanti di questo bellissimo pianeta.
Qualcuno mi parlerà di te.
A sera da sopra la collina guarderò
quando si accendono le finestre...
dietro non ci sono solo nemici...
troveremo cuori che desiderano
per i figli per i nipoti solo la pace.
Qualcuno in Israele mi parlerà di te
dolce terra di Palestina.
franca bassi