Dunque
Un nuovo anno
Emerge
Motivato e
Intenzionato a
Lasciare agli
Altri anni passati
Ogni responsabilità di
Tanti obbiettivi
Trascurati
Ordunque...benvenuto DUEMILAOTTO !
(foto e testo di mia esclusiva proprietà)
Ogni anno a natale fa freddo
Io odio il freddo
Per questo non mi invitate a feste
e festini, voglio starmene qui solo
soprattutto perché non è la festa di Gesu.
Proprio lui mi disse… quante luci in queste case!
Nessuno si vergogna?
Io giunsi per dare animo a chi non tiene,
Voi rubate una stella ogni istante
E negate che siete complici della morte
Di migliaia di fiori.
Io non voglio festeggiare, il minimo che posso fare.
Sono il poeta fratello di Gesu
E starò con lui tra una spiga di grano
E una rosa di incanto
Non brinderemo non diamo auguri
Ma se volete giungeremo in ogni casa
Per darvi amore amore amore.
Però non chiamateci per problemi banali
Perché di incanto non possiamo venire
Gesu non può venire
Anzi lui già è….. tra quei popoli di carta straccia
Nei miseri occhi
Nei vecchi abbandonati
Nelle mamme sole
In posti senza sole
E dove c’è un drogato,
Gesu è li mentre lo festeggiate
Per carità non chiamatemi.
(bellissima poesia di Viiv, che ringrazio. Altre belle poesie nel suo blog Avion)
Foto di mia proprietà:vietata la riproduzione
Ringrazio Ande per aver creato con una mia poesia questo bellissimo adesivo!
PRENDETE LA VITA COME UNA NUVOLA CHE PASSA IN FRETTA
NEL CIELO DELL
O COME LA BELLEZZA DI UN ROSETO PROFUMATO CHE NON DURA A LUNGO.
CONSIDERATE LA VITA COME UNA CASA IN CUI NON POTERE RESTARE
PER MOLTO TEMPO: POTETE ABITARCI DIECI, CENTO O MILLE ANNI,
MA ALLA FINE VERA
E DATE AL DENARO LO STESSO VALORE CHE DATE AI SASSI DEL SENTIERO,
PERCHE
E SE LO RISPARMIATE SARA
Kader Abdolah
scrittore iraniano
Corpi sospesi nel tenuo calore delle membra riposte in candidi giacigli piegati alla fervida luce dei penetranti e impavidi occhi.
Strati di avido desiderio erosi dalle sottili pieghe del corpo della passione lungo il mare in fuga.
Tenere e candide vesti schiacciate dal peso voluttuoso di nubi minacciose disperse lungo l’incauto sentiero.
Struggenti visioni consumate da brandelli di vita al declinar del giorno tra richiami sommessi lungo le pareti della memoria sospesa al filo della rimembranza.
Mentre le vestigia piatte del tempo ricoprono i tortuosi sentieri dell’anima contesa tra le tenebre lunghe della notte in fuga.
(poesia di Paolo)