lunedì 20 giugno 2011

tentativo

decollo3Oggi ho tentato di fare decollare uno dei miei aquiloni. Tentativo non riuscito. Il vento motore necessario per farlo volare mi è stato nemico. Il mio aquilone si è riposato.Un caro saluto a tutti gli amici del blog.

mercoledì 15 giugno 2011

I miei desideri



ilmondodilfigenia.wordpress.com


I miei desideri partono da lontano
da dove il mare è azzurro più del cielo
la sabbia sembra di pepite d'oro
la brezza è leggera e profumata.

I miei desideri partono da lontano
da dove la collina è lussureggiante
i prati ricoperti di fiori gialli
gli ulivi con la chioma ombreggiante.

I miei desideri partono da lontano
da dove ogni angolo del paese occhieggia il mare
le case a grappolo tinteggiate di bianco
s'affacciano su viuzze lastricate.

I miei desideri partono da lontano
da dove echeggiano le mie risate di bambina
dove ho lasciato i miei sogni adolescenziali
dove ogni tanto vorrò ritornare.

Vorrò ritornare per ritrovare quei sogni
la spensieratezza e le risate di bambina
incontrare lembi di azzurro in ogni angolo
riappropriarmi della mia realtà.


Marilicia 09/11/2011

domenica 5 giugno 2011

Cuore di pietra

Cuore di pietra

… sei il cuore che mi lascia insonne
d’amore e di respiri ho il desiderio di sentirti ancora ,
di amarti per ciò che sei
nella terra di nessuno …

Sei come il bianco aspo
ti vesti felice al mattino e mi risvegli ,
è l’ora in cui mi dai il buon giorno
fai di me l’altero vagabondo .

E tutto m’appare dopo un sonno stanco
nell’incerto mondo ho vissuto :
Quando la rarefatta quiete scioglie nodi arrotolati
tra cumoli di lucciole e farfalle maestose .

Con un cuore di pietra riprendo fiero le note tremule
sogni che si avvolgono in fluttuanti vesti ,
è là il cuore ormeggiato cerca asilo nella roccia
al riparo d’un profondo rosso.

Sono io l’innamorato e supplico la vita ,le tue carezze!
Vivo gli attimi il tuo desiderato bacio ,
l’incedere del tempo purché nulla mi distragga
il gesto del tuo sguardo il brivido della tua presenza colgo .

Ed è con mano ferma
che il mio cuore di pietra si scioglie come sale ,
al primo tuo cenno cola e si mostra fiero
apre la stagione la mia vita per te infinita .

Tu anima sei la mia attesa
da quando sei nata in me già c’eri ,
ora sei mia, mia è la sfida a di ridarti il mare,
cuore d’amore e di sorrisi accesi …

Poetanarratore .

sabato 4 giugno 2011

Er gabbiano de frontiera



appuntamento


Immaggine de la sora franca:"Gabbiano de frontiera"



 




Ciao Gabbià,  oggi er gabbiano Menestrello, m'ha portato pe' te 'na canzone. Era pe' er tu comprianno, dimanna scusa pe' er ritardo. E' partito dar marozzo de la  Pùja e c'ha messo 'n po' de tempo;)
  
 



GABBIANO DI FRONTIERA



 



e semo a maggio e tutti li gabbiani so’ spariti
dar fiume sono annati tutti ar mare
io me faccio ajuta’ da uno co’ le penne nove
che già so’ troppo stanca pe’ volare 



e quanno poi lo trovo io me faccio na volata
dar fiume sotto casa fino a Ostia
gabbia’, lo sai che a me piacerebbe fa’ na festa
co’ gabbiani e gabbianelle
pe’ scorda sti tempi duri 



all’arba nun è facile trova’ chi m’accompagna
mo che so’ vecchia e volo adacio adacio
gabbiani giovinotti te li vedi a Ponte Mollo
che fanno li paìni drento ar fiume 



ma tu svolazzi’ ‘n’celo ‘nzième ar Ponentino
gabbia’, te prego restame vicino
lo so che mo te devi propio accontenta’
de sta gabbianella cucca e stracca
de sto bonaugùrio de vita 



nun te ferma gabbia’ tu fallo pe’ noiantri
riccontaci speranze e sofferenze
me riccomanno seguita a vola’ ner cielo arto
sei un gabbiano di frontiera
de sta pora tera nostra 



(Testo di Franca Bassi / musica di Fabio Pignatelli) 





martedì 31 maggio 2011

Tace il violino



Foto tratta da rendiamocicontoblog.rassegna.it


Non sono più tese
le corde del violino
ed il suono che emettono
sembra un singhiozzo
stride nel cuore
questo suono
e ad altre corde
svegliano ricordi.
Tace ormai il violino
abbandonato
nessuna mano più
muove l'archetto
inutili gli accordi
ad un amor malato
la musica sarebbe sì
di triste effetto.
Riposto nella custodia
è il bel violino
acconto lo spartito
con le note
lontano sono le notti
allunate
quando lo strumento
sembrava avesse
voce
e spandeva intorno
la sua musica divina
nell'aria profumata  di
salsedine marina.


Tace ormai il violino
per una malinconia in più.



Marilicia 26/05/2011.

lunedì 23 maggio 2011

A livella


img045

Immagine di franca:"Su le nuvole del Gran Sasso"
 

"Non chiamiamole morti bianche"
Ma che morti bianche, sono morti e basta! Adesso ai figli di Bruno e ai suoi chi ci pensa? Morire di domenica che per il Signore giorno di riposo, significa grande difficoltà per andare avanti. Viviamo in un periodo che crescere dei figli decorosamente è diventato un lusso. Portare sulle spalle il peso di una  famiglia e i gravosi impegni fiscali è una grande impresa. Bisogna rimboccarsi le maniche e tenerle sempre rimboccate.
Per un capo famiglia, c'è poco spazio e tempo per abbracciare i suoi cari, adesso Bruno non ne l'ha più!
Caro Bruno, hai dovuto lavorare anche di notte, i giorni di festa, accettare anche doppi turni e compromessi economici, tutto questo lo hai fatto volentieri perché sei stato un padre un marito.  Bruno non è giusto, solo per essere un genitore hai dovuto pagare una bolletta altissima, hai pagato con la tua vita. Questa è una grande grande vergogna.
Caro Bruno il tuo  nome antico, indicava che eri una persona  decisa e determinata verso i tuoi obiettivi, eri dotato di grande autostima. Eri anche un sognatore. Ma tutto questo non ti ha risparmiato di lasciare la tua famiglia, la tua terra così presto.

Bruno

Sei nato in una terra di
lavoratori e di migranti.
Il tuo nome dal significato
scuro, nero lucente.
Il destino è strano...
sei caduto in un buco nero.
La tua terra ti ha dato i natali
un popolo fiero che alza la testa
anche quando è stanco.
Sei nato all'ombra del Gigante
dove le aquile fanno il nido.
Quando i tuoi figli ti cercheranno.
Proteggili  dall'alto del monte
Torna per loro a volare
fuori del nido.

franca bassi
 

  

Augusta- Dopo 'n esplosione Sta matina alle sette 'n antro operaio è morto e uno ferito.Quanno se vive ce serve 'n po' de giustizzia inzomma 'na livella! Senno quanno semo iti a fa' la tera pe' li ceci. Che ce serve 'a livella?
http://www.youtube.com/watch?v=AZ8mrzSKzQs

domenica 22 maggio 2011

Stasera la luna...

Stasera la luna
racconta...


 


 

Con occhi umidi
di pianto
ricordo...


L'attesa
inganno
e rivedo...

L'aroma
di quei perduti dì
e sento
scalpitar la mente,
arrugginendo ricordi
mai sopiti...

Esploro prati d'emozioni,
espugnando dei fiori
i palpiti
e colorando alle corolle
i petali...

Irrimediabilmente
abbevero
con lacrime
i miei tormenti...

 

mercoledì 18 maggio 2011

Bambini lontani

Bambini lontani 

Immagine di franca bassi: "Bambini lontani"
  

Er volo novo der Gabbiano de frontiera

Gabbia'! Mo che sei nato 'n' 'ntra vòrta puro tu,
mo c' hai da principia' 'na vita nova.
Nun te scorda' de quelo ch' hai veduto
prima su sta tera bella,
abbagnata co' er sangue de l'innocenti.
Ce so' li giovinotti, queli che li chiamano Eroi
ch'aspettono la tu penna.
Puro Giando dar dicissètte de settembre der 2009
 c'aspetta inzieme a l'amichi sui.
So'giù pe' la valle de Lubriano accosto a Civita
quanno le ginestre so' 'n fiore guardeno

er tramonto der zole dereto a li calanchi.
Eppoi ce so le crature de l'Africa
che so' anni dopo anni ch'aspettano
la giustizzia pe' la libbertà!
Vonno 'n po' d' acqua 'n tozzo de pane
e 'na penna pe' scrive a scòla.
Gabbia' t'aricordi l'occhi de li regazzini de kabul?
La sera prima de dormi' li vedo ancora,
me so rimasti stampati dentro er còre.
Lo sai m' hanno detto, che vonno fa vola'
ancora pe' 'na vòrta l'aquiloni prima de mori!
E li sorrisi de li pori fiji drénto le favelas?
Quer pòro Gesucristo sopra er monte
così grosso sai quanti bocconi amari je tocca manna' ggiù!
Avoja spalanca' le braccia p' 'bbraccicali tuttiquanti!
Inzomma Gabbia' ce tanto tanto da scrive
e ce so' tanti che c'aspettano.
Famo scorre la penna su sti foji bianchi
Volamo su li celi de la tera
inzieme a quarche aquilone colorato.
Penzamo a loro fino a quanno ce finisce
l'inchiostro dréntro er calamaro.

 

franca bassi

lunedì 16 maggio 2011

Dedicata a mio marito

passeggio in riva al mareTe...
Farò della mia anima uno scrigno per la tua anima,
del mio cuore una dimora per la tua bellezza,
del mio petto un sepolcro per le tue pene.
Ti amerò come le praterie amano la primavera,
e vivrò in te la vita di un fiore sotto i raggi del sole.
Canterò il tuo nome come la valle
canta l'eco delle campane,
ascolterò il linguaggio della tua anima...
come la spiaggia ascolta la storia delle onde.

~ Kahlil Gibran ~

(foto di Fioredicollina)