La Farfalla
Nascere a primavera, morire con le rose,
sulle ali di uno zefiro nuotare nella luce,
cullarsi in grembo ai fiori appena schiusi,
in una brezza pura di profumi e d'azzurro,
scuotere, ancora giovane, la polvere alle ali,
volare come un soffio verso la volta infinita:
ecco della farfalla il destino incantato!
Somiglia al desiderio che non si posa mai,
che mai si sazia, ogni cosa sfiorando
per poi tornare al cielo,in cerca di piacere.
Alphonse De Lamartine
venerdì 1 luglio 2011
Farfalla
giovedì 30 giugno 2011
Alter Ego...
Celati sogni
dietro una siepe
il mio “Io”
maschera…
Nell’immenso vuoto
vagano...
Sepolte magie
che narrano
di chimere erranti,
consacrate nel tempio delle ore...
Il tempo illanguidisce
la speme che pian piano
scolora...
mercoledì 29 giugno 2011
Riflessione
Dipinto: Vincent Van Gogh - Vento
Chi ha paura della morte si offenda. La morte è una riviera musicale, il seno curvo della donna amata. Non c'è spazio tra l'uomo e la sua morte. Soltanto il batticuore di un nemico che ride al suo passaggio.
ALDA MERINI
lunedì 20 giugno 2011
tentativo
mercoledì 15 giugno 2011
I miei desideri
ilmondodilfigenia.wordpress.com
I miei desideri partono da lontano
da dove il mare è azzurro più del cielo
la sabbia sembra di pepite d'oro
la brezza è leggera e profumata.
I miei desideri partono da lontano
da dove la collina è lussureggiante
i prati ricoperti di fiori gialli
gli ulivi con la chioma ombreggiante.
I miei desideri partono da lontano
da dove ogni angolo del paese occhieggia il mare
le case a grappolo tinteggiate di bianco
s'affacciano su viuzze lastricate.
I miei desideri partono da lontano
da dove echeggiano le mie risate di bambina
dove ho lasciato i miei sogni adolescenziali
dove ogni tanto vorrò ritornare.
Vorrò ritornare per ritrovare quei sogni
la spensieratezza e le risate di bambina
incontrare lembi di azzurro in ogni angolo
riappropriarmi della mia realtà.
Marilicia 09/11/2011
domenica 5 giugno 2011
Cuore di pietra
Cuore di pietra
… sei il cuore che mi lascia insonne
d’amore e di respiri ho il desiderio di sentirti ancora ,
di amarti per ciò che sei
nella terra di nessuno …
Sei come il bianco aspo
ti vesti felice al mattino e mi risvegli ,
è l’ora in cui mi dai il buon giorno
fai di me l’altero vagabondo .
E tutto m’appare dopo un sonno stanco
nell’incerto mondo ho vissuto :
Quando la rarefatta quiete scioglie nodi arrotolati
tra cumoli di lucciole e farfalle maestose .
Con un cuore di pietra riprendo fiero le note tremule
sogni che si avvolgono in fluttuanti vesti ,
è là il cuore ormeggiato cerca asilo nella roccia
al riparo d’un profondo rosso.
Sono io l’innamorato e supplico la vita ,le tue carezze!
Vivo gli attimi il tuo desiderato bacio ,
l’incedere del tempo purché nulla mi distragga
il gesto del tuo sguardo il brivido della tua presenza colgo .
Ed è con mano ferma
che il mio cuore di pietra si scioglie come sale ,
al primo tuo cenno cola e si mostra fiero
apre la stagione la mia vita per te infinita .
Tu anima sei la mia attesa
da quando sei nata in me già c’eri ,
ora sei mia, mia è la sfida a di ridarti il mare,
cuore d’amore e di sorrisi accesi …
Poetanarratore .
sabato 4 giugno 2011
Er gabbiano de frontiera
Immaggine de la sora franca:"Gabbiano de frontiera"
Ciao Gabbià, oggi er gabbiano Menestrello, m'ha portato pe' te 'na canzone. Era pe' er tu comprianno, dimanna scusa pe' er ritardo. E' partito dar marozzo de la Pùja e c'ha messo 'n po' de tempo;)
GABBIANO DI FRONTIERA
e semo a maggio e tutti li gabbiani so’ spariti
dar fiume sono annati tutti ar mare
io me faccio ajuta’ da uno co’ le penne nove
che già so’ troppo stanca pe’ volare
e quanno poi lo trovo io me faccio na volata
dar fiume sotto casa fino a Ostia
gabbia’, lo sai che a me piacerebbe fa’ na festa
co’ gabbiani e gabbianelle
pe’ scorda sti tempi duri
all’arba nun è facile trova’ chi m’accompagna
mo che so’ vecchia e volo adacio adacio
gabbiani giovinotti te li vedi a Ponte Mollo
che fanno li paìni drento ar fiume
ma tu svolazzi’ ‘n’celo ‘nzième ar Ponentino
gabbia’, te prego restame vicino
lo so che mo te devi propio accontenta’
de sta gabbianella cucca e stracca
de sto bonaugùrio de vita
nun te ferma gabbia’ tu fallo pe’ noiantri
riccontaci speranze e sofferenze
me riccomanno seguita a vola’ ner cielo arto
sei un gabbiano di frontiera
de sta pora tera nostra
(Testo di Franca Bassi / musica di Fabio Pignatelli)
martedì 31 maggio 2011
Tace il violino
Foto tratta da rendiamocicontoblog.rassegna.it
Non sono più tese
le corde del violino
ed il suono che emettono
sembra un singhiozzo
stride nel cuore
questo suono
e ad altre corde
svegliano ricordi.
Tace ormai il violino
abbandonato
nessuna mano più
muove l'archetto
inutili gli accordi
ad un amor malato
la musica sarebbe sì
di triste effetto.
Riposto nella custodia
è il bel violino
acconto lo spartito
con le note
lontano sono le notti
allunate
quando lo strumento
sembrava avesse
voce
e spandeva intorno
la sua musica divina
nell'aria profumata di
salsedine marina.
Tace ormai il violino
per una malinconia in più.
Marilicia 26/05/2011.
lunedì 23 maggio 2011
A livella
Immagine di franca:"Su le nuvole del Gran Sasso"
"Non chiamiamole morti bianche"
Ma che morti bianche, sono morti e basta! Adesso ai figli di Bruno e ai suoi chi ci pensa? Morire di domenica che per il Signore giorno di riposo, significa grande difficoltà per andare avanti. Viviamo in un periodo che crescere dei figli decorosamente è diventato un lusso. Portare sulle spalle il peso di una famiglia e i gravosi impegni fiscali è una grande impresa. Bisogna rimboccarsi le maniche e tenerle sempre rimboccate.
Per un capo famiglia, c'è poco spazio e tempo per abbracciare i suoi cari, adesso Bruno non ne l'ha più!
Caro Bruno, hai dovuto lavorare anche di notte, i giorni di festa, accettare anche doppi turni e compromessi economici, tutto questo lo hai fatto volentieri perché sei stato un padre un marito. Bruno non è giusto, solo per essere un genitore hai dovuto pagare una bolletta altissima, hai pagato con la tua vita. Questa è una grande grande vergogna.
Caro Bruno il tuo nome antico, indicava che eri una persona decisa e determinata verso i tuoi obiettivi, eri dotato di grande autostima. Eri anche un sognatore. Ma tutto questo non ti ha risparmiato di lasciare la tua famiglia, la tua terra così presto.
Bruno
Sei nato in una terra di
lavoratori e di migranti.
Il tuo nome dal significato
scuro, nero lucente.
Il destino è strano...
sei caduto in un buco nero.
La tua terra ti ha dato i natali
un popolo fiero che alza la testa
anche quando è stanco.
Sei nato all'ombra del Gigante
dove le aquile fanno il nido.
Quando i tuoi figli ti cercheranno.
Proteggili dall'alto del monte
Torna per loro a volare
fuori del nido.
franca bassi
Augusta- Dopo 'n esplosione Sta matina alle sette 'n antro operaio è morto e uno ferito.Quanno se vive ce serve 'n po' de giustizzia inzomma 'na livella! Senno quanno semo iti a fa' la tera pe' li ceci. Che ce serve 'a livella?
http://www.youtube.com/watch?v=AZ8mrzSKzQs