Quale immensa pazzia lamentai,
se fu solo desiderio?
Mi lamentai con me stesso :
del miserabile canto .
Fu il mortale affanno
incompresi la lussuria,
mai più volli amare
la fredda rosa.
Lamentai le rovine che cadono dal cuore!
Nei sentimenti puri sono i più feriti,
fu sventurato il nostro amore
tanto che il consolato pianto
mi rese indifferente.
Dall’ira fui vinto !
Da colei che bevve il mio sangue …
Rimasi immobile e disattento
senza catene ,verso la via del destino.
I crudeli fati
straziano la gente nobile,
sono le vittime eccellenti .
Bevete con me dunque !
È la bevanda dei saggi …
Forse solo un Re ne è degno.
Lo so ,non potrò più amare
se in me non c’è la fede ,
non c’è cupido con la sua frecciata .
T’ho dato tanto,e meno ho ricevuto ,
il mio amor sincero ,il tuo incanto
era il meglio che avevo …
Chi delle sue parole poca stima cura ,
annebbia la mente mia
nei meandri del male oscuro .
Io volli da te pigliar tanto
e fu l’immenso .
Fu maledetto il giorno ,
l’ora in cui bestemmiai
la parola ,amore …
Quanto impeto, Giò.
RispondiEliminaSempre appassionate le tue liriche.
Ti abbraccio.
E' bellissima! Dall'amore può arrivare sia il male che il bene, ricordare la parte migliore ci rende liberi e pronti per riaffrontare la sfida. :)
RispondiEliminaE' con grande piacere che ti rileggo, poeta dell'amore! Versi dai quali traspare la tua immensa passione...
RispondiEliminaRos
Passione ,odio e amore
RispondiEliminaPervadono questa bellissima lirica; ma il vero
trionfatore è l'Amore
Ciao Rakel
l'ardore che metti nelle tue liriche è pari alla tua bravura! ciao Gio'!!!
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