domenica 3 giugno 2012

I crudeli fati



Quale immensa pazzia lamentai,

se fu solo desiderio?

Mi lamentai con me stesso :

del miserabile canto .

Fu il mortale affanno

incompresi la lussuria,

mai più volli amare

la fredda rosa.

Lamentai le rovine che cadono dal cuore!

Nei sentimenti puri sono i più feriti,

fu sventurato il nostro amore

tanto che il consolato pianto

mi rese indifferente.

Dall’ira fui vinto !

Da colei che bevve il mio sangue …

Rimasi immobile e disattento

senza catene ,verso la via del destino.

I crudeli fati

straziano la gente nobile,

sono le vittime eccellenti .

Bevete con me dunque !

È la bevanda dei saggi …

Forse solo un Re ne è degno.

Lo so ,non potrò più amare

se in me non c’è la fede ,

non c’è cupido con la sua frecciata .

T’ho dato tanto,e meno ho ricevuto ,

il mio amor sincero ,il tuo incanto

era il meglio che avevo …

Chi delle sue parole poca stima cura ,

annebbia la mente mia

nei meandri del male oscuro .

Io volli da te pigliar tanto

e fu l’immenso .

Fu maledetto il giorno ,

l’ora in cui bestemmiai

la parola ,amore …

Poetanarratore .

5 commenti:

  1. Quanto impeto, Giò.
    Sempre appassionate le tue liriche.
    Ti abbraccio.

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  2. E' bellissima! Dall'amore può arrivare sia il male che il bene, ricordare la parte migliore ci rende liberi e pronti per riaffrontare la sfida. :)

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  3. E' con grande piacere che ti rileggo, poeta dell'amore! Versi dai quali traspare la tua immensa passione...
    Ros

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  4. Passione ,odio e amore
    Pervadono questa bellissima lirica; ma il vero
    trionfatore è l'Amore

    Ciao Rakel

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  5. l'ardore che metti nelle tue liriche è pari alla tua bravura! ciao Gio'!!!

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